Anche in Italia cresce l’uso di strumenti alternativi al contante e innovativi.
L’analisi dell’utilizzo dei diversi mezzi di pagamento per gli acquisti mette in luce una contrazione del ricorso al contante, con tendenza alla sua ulteriore riduzione: nei primi sei mesi di quest’anno, il target dei “cash lovers” registra un calo del 23% rispetto al 2020. Il fenomeno è stato rilevato dall’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments, curato da Assofin, Nomisma e Ipsos, con il contributo di Crif.
Nel 2020, la pandemia ha accelerato lo sviluppo e l’utilizzo dei sistemi contactless e mobile, spingendo verso un processo di innovazione sempre più orientato allo switch tra contante e strumenti digitali. Nonostante la profonda riduzione dei consumi, il numero dei pagamenti effettuati con strumenti diversi dal contante a livello nazionale è cresciuto dell’1.5%.
L’Osservatorio evidenzia che, in Italia, l’anno scorso, erano 15,3 milioni le carte di credito attive ed è risultato di 75,4 miliardi di euro il valore delle transazioni effettuate (dato in netta riduzione rispetto all’anno precedente). Invece, è ancora aumentato l’utilizzo delle carte di debito. Nonostante il crollo dei consumi, infatti, il numero delle operazioni delle carte di debito ha registrato la crescita dell’1,1% rispetto al 2019, confermata anche dall’analisi degli importi complessivi delle transazioni che, nel 2020, hanno sfiorato i 135 miliardi di euro (su queste dinamiche ha avuto un peso significativo il cashback di Stato).
Il 2020 ha confermato, inoltre, l’ampio utilizzo delle carte prepagate già osservato durante gli anni precedenti. Infatti, l’Osservatorio ha registrato un ulteriore aumento delle carte in circolazione, con una variazione di oltre il 10% sul 2019, evidenziando il successo di questa tipologia di strumento, favorita negli acquisti on line. A ciò si associa anche una crescita consistente del numero di operazioni pari al 19.5%, dando origine a un flusso transato di oltre 42 miliardi di euro (+16.7% sul 2019).
In crescita pure l’offerta di carte opzione/rateali, che coprono quasi la metà delle carte di credito attive. Per tali carte, che vengono utilizzate prevalentemente a saldo (81% dei flussi), si è rilevata, però, una debolezza dei flussi complessivamente movimentati nel corso del 2020. Ha impattato su tale trend la contrazione dei consumi, in particolare quelli a maggiore penetrazione dei pagamenti con carta, quali viaggio e turismo.
Al contrario, il segno positivo si riscontra rispetto al numero delle operazioni complessivamente effettuate (+6,3% nel primo semestre 2021 rispetto al medesimo periodo 2019), a dimostrazione degli utilizzi più frequenti per importi più contenuti. L’e-commerce, in particolare, ha fatto registrare il 22% delle transazioni complessive delle carte opzione/rateali nella prima parte di quest’anno (4 punti percentuali in più rispetto al 2019). E oltre il 50% dei clienti compie più di 30 transazioni ogni mese.
I primi mesi del 2021 hanno evidenziato, poi, una crescita di oltre il 20% del possesso/presa di consapevolezza della funzionalità contactless della propria carta. Anche l’utilizzo è in forte crescita; infatti, ben il 70% dei titolari di carte contactless ha utilizzato questa modalità di pagamento più di due volte al mese e la media di utilizzo mensile è di 3,7 volte. Il 50% dei titolari dichiara, inoltre, di aver fatto pagamenti contactless con la carta più spesso negli ultimi 6-9 mesi rispetto al recente passato.
Infine, l’analisi delle dinamiche dei pagamenti da mobile (m-payments/smart payments) evidenzia consistenti evoluzioni: il 70% dei decisori li conosce, quota in crescita di 10 punti percentuali rispetto al 2020 e del 37% rispetto al 2019. I decisori users di pagamenti innovativi sono il 25% e sono cresciuti di 5 punti percentuali rispetto al 2020, mentre sono quasi raddoppiati rispetto al 2019(erano il 13%).
Con grande gioia partecipiamo alla ripresa dei concerti del Lingotto Musica.
Questa sera ad inaugurare la stagione Jordi Savall, artistaapprezzato da oltre cinquant’anni in tutto il mondo, per la prima volta ospite dei Concerti del Lingotto.
Al via, la scorsa settimana, anche la programmazione del Lingotto Giovani con il concerto di Nancy Zhou e Stefano Musso.
Siamo davvero felici di questa ripartenza, non solo per i nostri amici dell’Associazione Lingotto Musica, ma anche perché la musica è una potente medicina per il cuore e l’anima di tutti noi.
Con le vaccinazioni e l’allentamento delle misure di restrizione a livello globale, mai così tante bottiglie di spumante italiano sono state stappate nel mondo come quest’anno, in cui si registra un aumento record delle esportazioni del 26% in volume per effetto della voglia dei consumatori stranieri di tornare a brindare con le bollicine Made in Italy, dopo la lunga astinenza per effetto della chiusura dei ristoranti e degli ostacoli alle esportazioni legate alla pandemia. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre dell’anno, durante il quale sono state spedite all’estero circa 290 milioni di bottiglie di spumanti.
La star delle bollicine Made in Italy si conferma il Prosecco, grazie a un incremento del 35% delle vendite oltre confine, che ne consolidano la leadership a livello mondiale in termini di volumi esportati davanti anche a Champagne e Cava.
Il maltempo e le anomalie climatiche non hanno pesato più di tanto sulle vigne del Prosecco, per il quale si annuncia un’annata da ricordare a livello di qualità. Un’arma in più per accrescere il successo sui mercati a partire da quello degli Stati Uniti, che sono diventati il primo acquirente di bottiglie di Prosecco, con un aumento del 48%; ma l’incremento maggiore delle vendite è stato in Russia, dove gli acquisti sono più che raddoppiati (+115%), mentre l’export è salito del 37% in Germania e del 32% in Francia, la patria dello Champagne. E dopo un inizio d’anno difficile il Prosecco torna a crescere persino in Gran Bretagna (+3%), che resta al secondo posto tra i suoi clienti.
Il Prosecco è anche il vino più taroccato al mondo, come dimostrano le imitazioni smascherate dalla Coldiretti: il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco tedeschi; ma in commercio sono arrivati anche il Whitesecco austriaco, il Prosecco russo e il Crisecco della Moldova, mentre in Brasile, nella zona del Rio Grande, diversi produttori rivendicano il diritto di continuare a usare la denominazione prosecco nell’ambito dell’accordo tra Unione Europea e Paesi del Mercosur.
Fra l’altro, è recente l’annuncio che la Commissione Ue ha registrato la menzione tradizionale “Prošek” per un vino croato, operazione subito contestata dall’Italia. Il Prosek croato – spiega la Coldiretti – è un vino dolce da dessert, tradizionalmente proveniente dalla zona meridionale della Dalmazia, per il quale Zagabria chiede di registrare una “menzione tradizionale” dopo che il tentativo di proteggere la denominazione Prosek era già fallito nel 2013.
“E’ necessario preparare subito l’opposizione da presentare non appena avvenuta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per fermare una decisione scandalosa, che colpisce il vino italiano più venduto nel mondo” ha detto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, aggiungendo che “la decisione della Commissione Europea cade a pochi giorni dalla storica sentenza della Corte di Giustizia Ue che si è pronunciata chiaramente contro l’utilizzo di termini storpiati o grafiche per richiamare tipicità protette dalle norme Ue”. Un pronunciamento storico per uno spumante la cui produzione abbraccia due regioni (Veneto e Friuli-Venezia Giulia), nove province e tre denominazioni d’origine (Prosecco Doc, Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg e Asolo Prosecco Docg) con una produzione complessiva che ha superato i 600 milioni di bottiglie dopo aver incassato, nel 2019, il riconoscimento Unesco per le Colline del Prosecco.
27 Marzo 2022 – Importante vittoria per i ragazzi giallo blu in casa contro la pallacanestro Trapani.
Battuta d’arresto per la Reale Muta Basket Torino, che domenica 5 dicembre, al Pala Gianni Asti, ha dovuto arrendersi al Pistoia Basket con un risultato di 72 a 75.
Quarta vittoria consecutiva per la Reale Mutua Basket Torino che, al Pala Gianni Asti, supera l’Assigeco Piacenza con una prestazione convincente ed un punteggio di 82 a 73.
Nuova vittoria per il Basket Torino nella partita di domenica 7 novembre contro la Pallacanestro Biella. I ragazzi gialloblù si impongono per 68-64.
Nella partita, di domenica 24 ottobre, contro la Bakery Piacenza, il Basket Torino ha infiammato il Pala Gianni Asti controllando il match vincendo con un punteggio di 90 -75.
Banca del Piemonte annuncia con entusiasmo e passione la sua nuova avventura a fianco della Reale Mutua Basket Torino, storica società di basket di Torino oggi guidata da David Avino, Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Con questo sodalizio le due società vogliono dare un importante messaggio di unione e sinergia, non solo nello sport, ma anche nella promozione del territorio.
Camillo Venesio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca del Piemonte, sottolinea: “una scelta naturale la nostra, quella di sostenere la Reale Mutua Basket Torino che, come noi, è una società fortemente radicata al territorio e con una grande propensione verso i giovani ed il loro futuro. Due realtà piemontesi che faranno squadra, non solo in campo, con obiettivi comuni […] Attraverso sinergie tra aziende del tessuto locale possiamo riportare la nostra città, il nostro territorio e le realtà ad esso legati al livello che meritano.”
“L’importante partnership con Banca del Piemonte – commenta il Presidente di Basket Torino, David Avino – rappresenta una solida prova della condivisione di valori legati all’intero territorio torinese. Poter contare su una realtà come Banca del Piemonte permetterà di sviluppare attività sportive cruciali per lo sviluppo del sistema regionale che vengono promosse dal Piemonte stesso.”