Banca del Piemonte sostiene la Fondazione IEO – MONZINO per la Ricerca IEO. Stefania Fusani è la dottoranda dell’Università di Milano che, grazie alla borsa di studio donata dalla nostra Banca, porterà avanti un importante progetto di ricerca sulle terapie cellulari presso i laboratori IEO.
La ricerca si focalizzata sull’immunoterapia ed in particolare, sull’implementazione di alcuni protocolli che hanno l’obiettivo di generare immunità nei pazienti malati di linfoma.
Abbiamo intervistato Stefania per conoscerla meglio e capire di più sul progetto che la occuperà nei prossimi mesi.
Dall’avvio del Progetto di accoglienza straordinaria il Polo Logistico della Val di Susa ha finora accolto 118 persone tra donne, famiglie e bambini.
Il lavoro della Croce Rossa continua senza sosta: gli operatori e i volontari di Croce Rossa Italiana – Comitato di Susa si adoperano ogni giorno per trovare le sistemazioni più adeguate agli ospiti e per aiutarli ad integrarsi nel nostro Paese.
Oltre alle attività giornaliere organizzate dalla Croce Rossa Italiana – Comitato di Susa, partirà a breve anche un campo estivo in cui i bambini incontreranno i bambini della Val di Susa che a settembre diventeranno i loro compagni di scuola.
È fondamentale incoraggiarli ad interagire, imparare la lingua e familiarizzare: con la speranza che l’integrazione li aiuti a vivere in modo meno traumatico il cambiamento e a trovare un po’ di pace e serenità.
Per offrire servizi sempre più all’avanguardia e una Filiale più accogliente, la filiale 6 di Torino – Corso Belgio 105 – resterà chiusa per lavori di manutenzione da venerdì 20 maggio fino a domenica 22 maggio compreso.
In queste date non sarà possibile, per nessun motivo, accedere ai locali della Banca.
Tutta l’operatività verrà temporaneamente trasferita presso la filiale 7 di Torino – Corso Palermo 45/E – dove potrai trovare i servizi e la qualità di sempre.
La filiale 6 di Torino, con la sua nuova veste, riprenderà l’attività lunedì 23 maggio alle ore 12.00.
A partire da martedì 24 maggio ti aspettiamo con i consueti orari dalle 8.30 alle 13.30 e, su appuntamento, dalle 14.45 alle 16.00.
La “Tassonomia verde”è una classificazione europea delle attività economiche considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. “Ed è uno strumento per guidare le scelte di investitori e imprese verso la transizione e una crescita economica priva di impatti negativi sull’ambiente e, in particolare, sul clima” ha sottolineato Cerved, aggiungendo che “la Tassonomia individua quindi le attività che possono essere definite eco-sostenibili”.
Gli obiettivi primari che l’Unione Europea persegue, attraverso questo strumento, sono quelli di creare sicurezza per gli investitori (pubblici e privati), smascherare l’ecologismo di facciata (greenwashing) e uniformare il mercato, definendo delle regole di sostenibilità comuni a cui riferirsi.
Altre finalità, non meno importanti, sono quelle di aiutare le aziende a diventare più rispettose del clima e dell’ambiente indirizzando gli investimenti verso progetti e attività sostenibili e raggiungendo così più prontamente gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Le attività eco-sostenibili sono state selezionate in base alla possibilità di contribuire a sei obiettivi ambientali e climatici identificati dalla Commissione Europea: mitigazione del cambiamento climatico; adattamento al cambiamento climatico; uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine; transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti; prevenzione e controllo dell’inquinamento; protezione della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.
In particolare, la Tassonomia si è concentrata su macro-settori economici che contribuiscono maggiormente alle emissioni di CO2: agricoltura, pesca-silvicoltura, manifatturiero, elettricità, gas, riscaldamento, logistica e trasporti, costruzioni e immobiliare.
Per essere eco-sostenibile – spiega Cerved – un’attività deve soddisfare tre criteri: contribuire positivamente in modo sostanziale ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali; non produrre impatti negativi su nessun altro obiettivo (rispetto della clausola “DO NOT HARM”); essere svolta nel rispetto di garanzie minime di salvaguardia.
La Tassonomia è entrata in vigore con il Regolamento UE 2020/852 come emanazione dell’Action Plan pubblicato dalla Commissione Europea nel 2018, con lo scopo di arrivare a una economia “carbon free”. La Commissione UE ha stimatoche per realizzare gli obiettivi dell’azione climatica (-55% di emissioni di gas ed effetto serra rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 fino alla neutralità climatica nel 2050) siano necessari investimenti annui pari a circa 520 miliardi di euro. Ma c’è la consapevolezza dell’insufficienza delle risorse pubbliche, per cui è necessario l’intervento anche di quelle private.
Comunque, a giugno 2021 è stato pubblicato il Climate Delegated Act, che fornisce i criteri di screening tecnico (RTS) per i primi due obiettivi: mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. E il mese successivo è stato adottato il Disclosure Delegated Act, che definisce gli obblighi di informazione e rendicontazione per le società sia finanziarie sia non finanziarie.
Poi, il 2 febbraio 2022 la Commissione ha pubblicato l’Atto Delegato complementare sul clima, che inserisce nella Tassonomia il nucleare e il gas naturale, stabilendo però condizioni rigorose per la loro ammissione tra le attività transitorie verso la neutralità climatica. Data la cautela con cui trattare queste due fonti di energia, alle quali sono associate anche controversie sul piano politico, compresa la guerra in Ucraina, l’atto resterà al vaglio del Parlamento e del Consiglio europei per quattro mesi, con possibilità di estensione per ulteriori due mesi. Alla fine di questo periodo, in assenza di obiezioni, l’atto entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.
Inoltre, nel lavoro della Commissione Europea per definire la Finanza sostenibile c’è sicuramente margine di perfettibilità per quanto riguarda i criteri Enviroment, Social, Governance, ovvero gli ESG. “Possiamo dunque presumere la futura emanazione di criteri sociali e di governance che integreranno quelli ambientali nella definizione di attività sostenibili” ha rilevato Cerved, secondo la quale “l’iter di approvazione e applicazione della Tassonomia è lungo e complicato, ma alla fine fornirà una guida univoca per determinare quali attività economiche e finanziarie potranno essere classificate come sostenibili”.
Precisato chela Tassonomia sarà operativa gradualmente a partire da quest’anno e solo per determinati soggetti economici (attualmente vale solo per le grandi aziende), Cerved evidenzia che l’UE, attraverso la Finanza sostenibile, intende orientare i flussi di denaro dei mercati finanziari verso attività economiche definite sostenibili in accordo con la Tassonomia, in modo che anche i capitali privati possano contribuire a rendere l’ambiente in cui viviamo più pulito e più sano.
Procede nella medesima direzione Banca di Italia che nel mese di aprile 2022 ha pubblicato le aspettative di vigilanza su rischi climatici e ambientali, rivolte a tutti i soggetti, la cuiattività è vigilata ai sensi del TUF (quindi anche banche SLI che non rientrano nei soggetti obbligati alla Tassonomia), secondo un principio di proporzionalità in base alla complessità operativa e dimensionale nonché alla natura dell’attività svolta. Lo scopo è promuovere un modello di crescita sostenibile basata sull’integrazione dei fattori ESG per un progresso di lungo termine resiliente a shock esterni. In questa fase, spiega BdI, priorità viene data al fattore ambientale, i cui rischi sono duplici: rischi fisici e rischi di transizione, secondo le definizioni adottate dalla BCE (ECB Guide on climate-related and environmental risks) e dall’EBA (EBA report on management and supervisioni of ESG risks for credit institution and investment firms).
Abbiamo intervistato Camillo Venesio ed i due nuovi Condirettori Generali, Wilma Borello e Giancarlo Poletto, che lo affiancheranno nella guida della Banca.
Quali sono le ragioni principali della decisione di introdurre due condirettori generali al suo fianco?
Rinforzare il vertice della Banca per la realizzazione di un Piano Industriale molto ambizioso.
Perché due?
Insieme copriamo con professionalità ed efficienza tutte le aree della Banca.
Entrambi i neo condirettori generali hanno speso tutta la carriera nella Banca del Piemonte: perché ha preferito questa scelta puramente interna e non è ricorso a manager esterni?
I due condirettori generali hanno maturato negli anni grandi professionalità, hanno forti capacità di leadership, sono aperti all’innovazione e ai cambiamenti, hanno sempre agito in coerenza con la solida cultura e la forte etica aziendale. Dobbiamo essere tutti orgogliosi che Banca del Piemonte abbia saputo costruire al proprio interno due carriere così importanti.
Nel suo commento ai risultati 2021, ha sottolineato che ora quattro consiglieri di amministrazione su dieci sono nati negli Anni 80: quale messaggio ha inteso dare?
Conferma della volontà di rinnovamento e innovazione in coerenza col nostro Piano Industriale, con attenzione alla diversità di genere.
Il capitale della Banca è stato portato, gratuitamente, a 100 milioni. Perché è stata fatta questa operazione? Prelude a qualche iniziativa particolare?
È coerente con la nostra grande forza patrimoniale, anche a livello europeo.
Quali significati attribuisce alla vostra promozione da parte del Consiglio di amministrazione?
Anzitutto un segno di stima e fiducia che è motivo di grande soddisfazione per me, allo stesso tempo è la conferma che l’esperienza e le capacità unite alla passione hanno un grande valore e possono accompagnare il ricambio generazionale e sostenere gli ambiziosi obiettivi di crescita che il Consiglio di Amministrazione si è dato nel piano strategico del prossimo triennio.
Con il vostro nuovo incarico, quale apporto conta di dare allo sviluppo della Banca?
La mia storia professionale si è sviluppata in diversi ambiti che hanno come comune denominatore la gestione e lo sviluppo della principale risorsa della Banca: quella umana. La sfida è ora quella di mettere al centro della mia attività non solo le persone di Banca del Piemonte ma anche i nostri oltre 80.000 clienti ai quali, con il supporto di un team di colleghi molto preparati e motivati, dedicherò il massimo impegno per migliorare la loro interazione quotidiana con la Banca ed in particolare quella digitale che chiamiamo “user experience”.
Il fatto che entrambi fate parte della famiglia Banca del Piemonte da tanto tempo risulterà un vantaggio per l’operatività o può rappresentare un limite rispetto alle possibilità che potevano derivare dalla scelta di un condirettore esterno?
Ritengo che sia un vantaggio perché il limite potenziale è annullato grazie alla presenza di esponenti nel Consiglio di Amministrazione con esperienze esterne diversificate e stimolanti e di giovani manager – a partire da quelli che sono espressione della famiglia Venesio e delle altre famiglie azioniste – che hanno portato in Banca del Piemonte idee, cultura dei dati e dell’innovazione, entusiasmo, voglia di confrontarsi con nuove sfide che devono essere colte e integrate con i valori e con la sana e prudente gestione da sempre coltivati nella nostra Banca. Ecco cosa intendo quando parlo di accompagnare il ricambio generazionale.
Quali significati attribuisce alla vostra promozione da parte del Consiglio di amministrazione?
Direi soprattutto il riconoscimento della crescita professionale e personale che ho potuto maturare grazie all’appartenenza a un’azienda che mi ha offerto tante opportunità e proposto sempre nuove e più complesse sfide da affrontare. E anche il segno che se si sanno cogliere e portare avanti le innovazioni che il nostro mondo sempre più velocemente ci presenta si può contribuire a costruire continuamente, anche nel lavoro quotidiano, qualcosa di nuovo per il progresso della propria azienda e la propria soddisfazione personale.
Con il vostro nuovo incarico, quale apporto conta di dare allo sviluppo della Banca?
Continuare a guardare con curiosità, fiducia e spirito imprenditoriale alle nuove opportunità che si presenteranno e favorire la forte innovazione che è il principale driver del nostro modo di fare banca. Tuttavia conservando la cultura di serietà, di trasparenza e nel governo dei rischi che ci ha consentito di arrivare molto forti fino ad oggi.
Il fatto che entrambi fate parte della famiglia Banca del Piemonte da tanto tempo risulterà un vantaggio per l’operatività o può rappresentare un limite rispetto alle possibilità che potevano derivare dalla scelta di un condirettore esterno?
Lo reputo certamente un vantaggio perché è elemento che si integra in modo ottimale con la grande innovazione e diversificazione di culture, esperienze, campi di specializzazione e, non ultimo, di età anagrafica che ha contraddistinto l’evoluzione di questi ultimi anni avvenuta nel nostro CdA. Lo ritengo anche un messaggio forte ai nostri colleghi per due motivi: prima di tutto perché le opportunità di crescita riguarderanno sempre anche le persone che appartengono da più tempo alla storia della nostra banca e in secondo luogo perché penso che dalla contaminazione fra culture ed esperienze diverse, anche provenienti dall’esterno, si favorisca l’innovazione e la crescita della nostra banca.