Ogni anno, il 31 ottobre, il mondo si unisce per celebrare la Giornata Mondiale del Risparmio, arrivata quest’anno alla sua 99° edizione. Ad ogni Giornata Mondiale del risparmio corrisponde un tema, che quest’anno è “Scelte consapevoli, educazione, responsabilità. La sfida del risparmio per le nuove generazioni”.
Questa giornata, istituita per promuovere una maggiore consapevolezza sul valore del risparmio, ci offre l’opportunità di riflettere sulle abitudini finanziarie e sulle strategie che possiamo adottare per assicurarci un futuro finanziario più sicuro.
L’obiettivo è sì quello di sensibilizzare le persone sull’importanza del risparmio e della gestione oculata delle proprie finanze in previsione di progetti futuri, ma in primo luogo è quello di sviluppare una cultura del risparmio e di aumentare la consapevolezza nelle decisioni finanziarie prese.
Le nuove generazioni si trovano oggi di fronte a un quadro economico complesso, dovuto all’inflazione e all’aumento dei prezzi.
A maggior ragione, il risparmio rimane un’abitudine importante per migliorare il proprio benessere finanziario e garantirsi una migliore qualità della vita.
Educare al risparmio significa educare alla previdenza, a pianificare il futuro e a proteggersi dagli imprevisti.
Il risparmio è un concetto fondamentale che influisce sulla vita di tutti, indipendentemente dalla propria situazione finanziaria.
Il risparmio svolge un ruolo cruciale nella nostra vita per diverse ragioni e prima di intraprendere qualsiasi viaggio finanziario, è essenziale capire cosa significhi “risparmiare”. Non si tratta solo della gestione dei soldi, ma è anche una dimostrazione di responsabilità finanziaria e di autodisciplina, significa allocare i soldi in modo oculato, evitando spese superflue e investendo in ciò che è realmente importante.
La Giornata Mondiale del Risparmio, ci offre un pretesto per parlare e riflettere sull’importanza del risparmio e come possiamo renderlo un automatismo nelle nostre vite.
Perché è importante risparmiare?
Per assicurarsi un futuro finanziario sicuro: il risparmio costante ci permette di accumulare risorse finanziarie per far fronte a future esigenze, come l’istruzione dei figli, la casa, la pensione e le emergenze inaspettate come il guasto dell’automobile o un intervento dal dentista.
Per riduzione dello stress finanziario: avendo un fondo di risparmio, riduciamo notevolmente lo stress legato alle difficoltà finanziarie. Saper di avere un ammontare di risparmio ci dà tranquillità.
Per poter cogliere opportunità di investimento: il risparmio può essere il punto di partenza per investire in modo intelligente, che può generare redditi passivi nel tempo.
Per realizzare i propri sogni: avere una somma accumulata, ci permette di rendere i nostri sogni realtà. Comprare una casa, avviare un’attività imprenditoriale, fare un viaggio o investire nella nostra formazione.
Per garantirsi un’indipendenza finanziaria: Il risparmio può portare all’indipendenza finanziaria, permettendoci di raggiungere i nostri obiettivi senza dover dipendere interamente da prestiti o crediti.
Da dove partire per iniziare a risparmiare?
La Giornata Mondiale del Risparmio è un ottimo momento per iniziare o rivedere le nostre abitudini di risparmio. Ecco alcuni consigli per farlo:
Mantenere uno stile di vita sostenibile: evitare di vivere al di sopra delle proprie possibilità stabilendo un budget di spesa mensile, cercando di evitare gli acquisti impulsivi, tagliando le spese superflue e valutando come risparmiare sulle proprie spese ricorrenti confrontando ad esempio offerte su servizi come luce, gas e servizi di telefonia.
Definiamo un piano di risparmio per raggiungere piccoli obiettivi.
Stabilire obiettivi finanziari: definire obiettivi chiari ci dà uno scopo per risparmiare. Che si tratti di risparmiare per una vacanza, una casa o la pensione, avere un obiettivo in mente ci motiverà.
Investire saggiamente: una volta accumulato un fondo di risparmio, considerare l’opportunità di investire in modo da far crescere il proprio patrimonio. Affidarci a dei professionisti aiuterà a capire meglio quanto e come investire i propri risparmi.
La Giornata Mondiale del Risparmio ci ricorda l’importanza di coltivare abitudini finanziarie responsabili e di risparmiare per un futuro migliore.
Non importa quanto si è giovani o meno giovani, il risparmio è un passo fondamentale verso la sicurezza finanziaria e l’indipendenza.
Inizia oggi a risparmiare per costruire un futuro finanziario più solido e raggiungere i tuoi obiettivi. La strada potrebbe non essere sempre facile, ma i benefici del risparmio sono duraturi e gratificanti.
Come Banca, ci impegniamo ad offrire ogni giorno ai nostri clienti le soluzioni più adatte per tutelare e valorizzare i loro risparmi, aiutandoli così a dare valore al proprio futuro e ai propri progetti.
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Più del 40% degli italiani ha vissuto nella stessa casa per oltre 15 anni prima di decidere di venderla. Meno di uno su quattro (23%), invece, ci ha abitato per un periodo pari o inferiore ai cinque anni prima di compiere questo passo.
Queste sono alcune delle evidenze emerse dall’ultimo sondaggio di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, condotto su un campione di tremila utenti per capire quale sia stata la loro esperienza complessiva con la vendita di un immobile.
Cosa ha spinto gli italiani a vendere casa?
Il 28,4%lo ha fatto per la necessità di poter usufruire di uno spazio più grande e, di quanti hanno dato questa motivazione, ben il 36,5% si trova nella fascia d’età 46-60 anni.
Per poco più di un quarto dei rispondenti, invece, la vendita è stata dettata dal fatto che l’immobile di proprietà era inutilizzato. Il 21,5%, poi, ha dovuto mettere sul mercato la propria abitazione a causa del trasferimento in un altro Paese (probabilmente per godersi la pensione in un clima mite, dal momento che il 41% di chi dato questa risposta ha più di 60 anni).
Nel 15% dei casi la ricerca di uno spazio più piccolo (e di più facile gestione) è stato il principale movente di questo passo.
Infine, solo nel 10% circa dei casi la vendita è stata dettata da difficoltà finanziarie o da una pratica di separazione/divorzio.
“Negli ultimi anni – ha commentato Carlo Giordano, consigliere di amministrazione di Immobiliare.it – l’idea di casa si è evoluta, insieme al bisogno di avere a disposizione uno spazio vitale maggiore rispetto a prima. Ecco, quindi, che per molti italiani è sorta la necessità, e la voglia, di cambiare abitazione, cercandone una che meglio rispondesse alle mutate esigenze di vita: un ambiente interno in più, multifunzionale e la possibilità di accedere a uno spazio esterno privato”.
Comunque, se un partecipante al sondaggio su tre ha fatto passare circa un mese tra la decisione di mettere in vendita il suo immobile e l’avvio ufficiale delle pratiche per trovare un acquirente, il 16% ci ha messo invece oltre un annoper decidersi. Poco meno del 30% poi si è preso tra i due e i cinque mesi per pensarci e dare avvio al processo e circa il 14% tra i sei mesi e l’anno.
Ripensamenti? Sembra di no.
Il 40% circa degli italiani, infatti, non ha avuto alcun dubbio nel mettere in vendita la propria casa, mentre oltre il 20% è stato frenato dal sentimento che lo legava all’immobile, spesso la casa di famiglia o un lascito importante.
Una percentuale simile (19,5%) ha avuto invece delle remore legate alla difficoltà di reperire le risorse finanziarie necessarie ad acquistare una casa in sostituzione.
Quasi il 15% poi ha messo in discussione la decisione presa ripensando all’investimento iniziale fatto per comprare l’immobile.
Solo il 6% di chi ha venduto o sta vendendo casa si è fatto frenare dall’esborso necessario per ristrutturarla prima di poterla proporre sul mercato a un prezzo vantaggioso.
“Per gli italiani, si sa – ha continuato Giordano – la casa, oltre a essere vista come la miglior forma di investimento, è anche un bene con il quale si ha spesso un forte legame emotivo, dal momento che rappresenta il successo raggiunto dal nucleo familiare. Non sorprende, quindi, che tra le principali motivazioni che ritardano l’effettiva messa sul mercato dell’abitazione, una volta che la decisione di vendere è stata presa, ci sia il valore affettivo, prima ancora di considerazioni prettamente economiche”.
Dal sondaggio è anche emerso che un italiano su cinque che ha venduto casa negli ultimi anni è riuscito a farlo in due mesi o meno (e il 70% circa degli immobili venduti in questo arco temporale si trovavano nel Nord del Paese), mentre il 15% ci ha impiegato oltre un anno.
Tuttavia, ben il 38% dei rispondenti non ha ancora trovato l’acquirente giusto per il proprio immobile, ma c’è da dire che oltre il 60% di questi lo ha messo sul mercato da meno di sei mesi.
La stragrande maggioranza degli italiani si affida a un agente immobiliare per l’acquisto della propria casa. “D’altra parte – ha detto Paolo Giabardo, direttore generale di Immobiliare.it – farsi affiancare da un professionista per un investimento che è tra i più importanti della propria vita è senz’altro la cosa giusta da fare. E i processi di digitalizzazione del mercato stanno ulteriormente avvicinando le persone ai professionisti”.
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“La montagna non è solo neve e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio, tempo e misura.” Paolo Cognetti
Unite dagli stessi valori, Banca del Piemonte e CAI UGET si impegnano concretamente al recupero delle nostre montagne e a diffondere un modello di turismo montano più sostenibile.
Si sono realizzate durante l’estate le opere di manutenzione ai rifugi di proprietà del CAI Uget con il contributo di Banca del Piemonte, frutto dell’intesa nata nel 2023 tra le due realtà piemontesi, unite dal forte e indissolubile legame con il territorio di origine e i suoi abitanti.
Due sono stati i principali interventi: i lavori di efficientamento energetico al Rifugio Guido Rey a 1.760 mt, in Val di Susa, e le opere di ristrutturazione della Capanna speleologicaSaracco-Volante a 2.200 mt, nel massiccio del Marguareis.
Al Rifugio Guido Rey a Beaulard (tra Bardonecchia e Oulx, TO), i lavori sono stati eseguiti da giugno all’inizio di agosto e hanno riguardato il revamping e l’implementazione degli impianti di produzione di acqua calda sanitaria, con l’installazione di un nuovo accumulo da 500, collegato a due fonti di calore: tre collettori solari piani di 8 m2 di superficie irradiata e un generatore a biomassa (caldaia a legna) per sopperire ad eventuali giornate di maltempo prolungato. Una volta completata l’installazione dei collettori solari, ad oggi non è stato più necessario usare la caldaia a legna, perfino nelle giornate di grande affluenza.
Alla Capanna Saracco-Volante a Piaggia Bella (nel comune di Briga Alta, CN), con il nostro sostegno sono stati sostituiti i vecchi serramenti, ormai deteriorati, e sono state riverniciate le pareti esterne che ora brillano alla luce del sole e guidano gli escursionisti nelle giornate uggiose.
Si è concretizzato così il sodalizio tra la nostra Banca e l’associazione, entrambe impegnate a promuovere la sostenibilità ambientale e sociale, per la tutela del territorio piemontese e le sue comunità, a salvaguardia della sua bellezza fatta di natura, paesaggi, storia, cultura e tradizioni.
Insieme abbiamo dato vita ad un ambizioso progetto volto al recupero di rifugi e bivacchi nelle nostre valli e a diffondere un messaggio comune peraumentare la consapevolezza dell’importanza di uno sviluppo sostenibile della montagna.
Siamo orgogliosi di aver dato una nuova vita agli storici rifugi e bivacchi di proprietà del CAI Uget e una casa più accogliente a tutti gli appassionati e frequentatori delle nostre montagne.
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La solidità di una banca è un valore fondamentale per i clienti che le affidano i loro risparmi: è l’assicurazione che i loro soldi siano in buone mani.
La solidità è un indice riconosciuto dalle Autorità di Vigilanza del settore (Banca Centrale Europea e Banca d’Italia), che lo misurano costantemente così da poter evitare rischi ai risparmiatori e agli investitori, oltre che per intervenire a tutela della corretta gestione da parte degli amministratori delle banche.
In un periodo di tassi alle stelle, dibattiti sugli extraprofitti delle banche e mutui più cari, è ancora più importante valutare la solidità dell’istituto di credito al quale ci si affida.
La misura della solidità di una banca è data dal Common Equity Tier 1 (abbreviato in Cet1): si tratta di una percentuale che viene calcolata rapportando il patrimonio della banca (capitale sociale più riserve) con le sue attività e i rischi rappresentati dai crediti a rischio. Più la percentuale è superiore al minimo richiesto dalla BCE (in Italia, mediamente il 10,5%), più la banca è solida.
Da sempre la solidità è uno dei valori caratteristici di Banca del Piemonte e, oggi*, il suo indice di solidità è pari al 19,2%, non soltanto ben più alto della soglia minima richiesta dalla BCE, ma anche tra i più alti a livello italiano e internazionale. Come potremmo non essere fieri di questo importante traguardo?
Ma non siamo arrivati a questo risultato per caso o per fortuna: da più di un secolo lavoriamo per incrementare il nostro patrimonio, continuando ad avere una grande cura della nostra attività creditizia. Uniamo forza e prudenza, seguendo il motto di Camillo Venesio, il nostro fondatore, che si è costantemente raccomandato di “premunirsi contro le sorprese del destino”.
Fieri che la nostra sana e prudente gestione ci abbia portato a raggiungere, nella classifica della solidità delle Banche effettuata da Altroconsumo, 4 stelle ed un punteggio di 222,38.
La nostra è una banca fatta di persone per le persone, dove il capitale umano è una risorsa fondamentale che ogni giorno contribuisce a far crescere la Banca ed è quindi parte attiva di questo successo. Tutti, nessuno escluso.
L’anno scorso, in Italia, il numero di pagamenti effettuati con strumenti diversi dal contante è cresciuto del 16% e l’incremento sale al 21% se si considerano le transazioni fatte con le sole carte di debito, di credito e prepagate.
É quanto emerge dalla 21.a edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments, curato da Assofin, Ipsos e Nomisma con il contributo di Crif. Nel 2022, le carte di credito attivein Italia sono risultate 13,4 milioni e ilvalore delle transazioni effettuate con questo strumento ha superato i 101 miliardi di euro, evidenziando un tasso di crescita del 20%. La media transata si è attestata intorno ai 66 euro.
Quanto alle carte di debito, l’anno scorso si è rilevata una loro crescita esponenziale delle carte, come già nel 2021. E rispetto al 2021 è ragguardevole anche l’aumento del 25,1% del numero di operazioni effettuate con le carte di debito.
Un trend positivo che trova conferma anche dall’analisi degli importi complessivi delle transazioni che, nel 2022, hanno sfiorato i 225 miliardi di euro, a testimonianza del fatto che l’utilizzo di queste carte è entrato nelle abitudini quotidiane degli italiani.
È aumentato anche il numero delle carte prepagatein circolazione in Italia, sia pure in modo contenuto, però è cresciuto di più il loro utilizzo. A trainare questo aumento è lo sviluppo dell’e-commerce, che ha fatto salire del 18,7% il numero delle operazioni.
L’Osservatorio ha inoltre rilevato che, in un contesto di razionalizzazione del numero di carte di credito attive a sistema, quelle opzioni/rateali hanno raggiunto una quota di circa il 60%, anche se sono prevalentemente utilizzate in modalità a saldo (84% dei flussi, contro il 16% che fa riferimento a utilizzi rateizzati).
Nel 2022 i flussi complessivi movimentati dalle carte di credito opzione/rateali, a prescindere quindi dal tipo di rimborso, hanno segnato un incremento del 16,1%.
L’analisi della rischiosità del comparto delle carte di credito mostra una sostanziale stabilità del tasso di sofferenza delle carte a saldo, ma si osserva una riduzione per quelle rateali.
Come evidenzia l’Osservatorio, l’attuale momento di incertezza economica suggerisce di porre un’adeguata attenzione al rischio di credito. La situazione congiunturale non favorevole, infatti, acuisce le difficoltà incontrate da imprese e famiglie e genera tensioni sui principali indicatori di rischio che, al momento, permangono su posizioni contenute principalmente grazie all’attivazione di misure di sostegno al reddito.
I dati dell’Osservatorio mostrano, inoltre, un trend decrescente relativamente alla diffusione delle carte a fronte di un incremento della frequenza dei pagamenti digitali rispetto al 2022, che ha riguardato sia la carta di credito sia quella di debito.
“L’analisi del consumatore – ha osservato Luca Dondi (Nomisma) mette in luce che il timore per l’inflazione si sta progressivamente stemperando anche in Italia. I mesi trascorsi hanno evidenziato, però, un nuovo atteggiamento di parsimonia degli italiani, opposto all’austerità che si è sempre registrata nei periodi di crisi precedenti. Le famiglie si stanno adattando, cercando maggiormente un ribilanciamento tra quantità e qualità”.
Un’ulteriore risposta che sta registrando l’interesse dei consumatori è rappresentata dall’Open Banking/Finance, che consente di offrire al consumatore numerosi strumenti destinati a favorire un maggiore controllo delle proprie spese e la consapevolezza della propria situazione finanziaria.
Tra le innovazioni più significative introdotte negli ultimi anni, l’Osservatorio dedica un focus al Buy Now Pay Later (Bnpl), sistema conosciuto da oltre la metà della popolazione italiana in età compresa tra i 18 e 64 anni e da 2/3 della Generazione Z.
In Italia, sebbene il metodo di pagamento online più diffuso sia ancora la carta, il Bnpl registra un tasso di crescita annuo a doppia cifra e, secondo recenti ricerche, dovrebbe raggiungere oltre tre miliardi di euro entro il 2026. (a livello globale, il Bnpl ha rappresentato nel 2022 il 5% dei pagamenti).
Nonostante la veloce ascesa, però, il Buy Now Pay Later, più che come servizio stand alone, in particolare se si pensa alla sostenibilità del business, in un contesto europeo caratterizzato da tassi di interesse elevati, può essere immaginato come servizio complementare, da offrire in una logica di portafoglio più ampia.
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