Camillo Venesio: “E’ l’era dell’AI ma apriremo nuove filiali”
«La validità del nostro modello di banca regionale funziona».
Camillo Venesio, il nostro Amministratore Delegato e direttore Generale, ha rilasciato in data odierna una intervista a Nord Ovest Economia (La Stampa – XIX Secolo) sul futuro delle banche, dell’economia del Paese e del Nord Ovest, con un particolare focus su Torino.
Partendo dall’andamento della Banca, spiega che nella prima parte dell’anno c’è stato un incremento su tutti gli aggregati: patrimoniali ed economici, eccetto i prestiti alle imprese, mentre si osserva una certa vivacità nel mercato dei mutui per le famiglie. Anche la visione sul secondo semestre 2024 si mantiene positiva.
L’intervista prosegue con una domanda sul tema dell’intelligenza artificiale, in particolare su come possa influenzare il settore bancario: «Lo influenzerà in modo importante. Ci stiamo lavorando, in particolare su alcune applicazioni che possono migliorare l’efficienza. Per me è un utile, ulteriore, importante contributo alla fondamentale attività delle persone». Questo non avrà impatto sulle filiali fisiche della banca, anzi: «La rete fisica potrebbe incrementarsi, non diminuire».
Parlando poi dell’economia del Nord Ovest: «L’economia è ben strutturata, aperta all’internazionalizzazione, abbiamo esempi di attrazione degli investimenti. L’aerospazio è in crescita e il rapporto annuale della Banca d’Italia evidenzia che l’avanzamento delle opere finanziate dal Pnrr all’inizio di quest’anno risultava superiore alla media nazionale. Infine, l’industria delle costruzioni tiene».
Ed infine, il pensiero di Camillo Venesio su quali settori Torino deve puntare per crescere: «L’automotive e l’aerospazio. Restano due pilastri fondamentali. Ma non dimentichiamo l’alimentare, che ha presenze significative. E poi c’è il turismo, anche se non è sostitutivo degli altri comparti. Però dobbiamo rimboccarci le maniche, quando abbiamo avuto le Olimpiadi invernali del 2006 eravamo allo stesso livello di Milano, poi loro sono decollati, noi ci siamo un po’ infiacchiti. Non dobbiamo accettarlo».