Home 2024 Page 3

Leggere Shakespeare: ecco, il segreto per essere un buon banchiere

Leggere Shakespeare: ecco, il segreto per essere un buon banchiere

Agosto, periodo di vacanze. È l’occasione per usare bene il tempo e la libertà dagli impegni per fare buone letture: ma quali?

A rispondere è Camillo Venesio, il nostro Amministratore Delegato e Direttore Generale, in occasione dell’intervista rilasciata venerdì 23 agosto su “La Repubblica – Torino”.

 

«Il mese di agosto – dice il nostro Amministratore Delegato – per noi che lavoriamo nella finanza, e quindi in un universo molto sensibile alle turbolenze geopolitiche, non è stato quasi mai di assoluto riposo».

Eppure, ripensando alle sue letture estive, aggiunge: «Sono un appassionato di Shakespeare, che leggo e rileggo da anni, e se penso a un libro che ha segnato la mia estate e che da allora continua a darmi la misura del mio scrittore di culto, questo libro è una biografia del Grande Bardo scritta dallo storico inglese Max Meredith Reese: “Shakespeare. Il suo mondo e la sua opera”».

 

Un tomo di seicento pagine, che tratta di uno dei grandi maestri dell’umanità: ma allora, perché leggere Shakespeare per essere un buon banchiere?

Ce lo svela Camillo Venesio: «Nella mia vita professionale leggere Shakespeare mi è servito molto di più di tanti corsi che ho fatto per capire le dinamiche relazionali del potere, per conoscere le caratteristiche dell’animo umano, sia nella crudeltà sia nell’amore, sofferenza e gioia, carità, avidità e generosità. Faccio solo una citazione: per me leggere Shakespeare significa stare come chi, seduto su un promontorio, intravede da lontano la riva».

Lo tsunami di regole che paralizza l’Ue

Lo tsunami di regole che paralizza l’Ue

Negli ultimi anni, si sono moltiplicate le analisi sulle cause delle crisi finanziarie e delle recessioni che, tra il 2007 e il 2017, hanno minacciato di travolgere le principali economie mondiali.

Una breve frase che sintetizza bene il contesto è stata scritta da Paul Samuelson, premio Nobel per l’Economia, al manifestarsi della prima terribile crisi finanziaria negli Stati Uniti: «La causa della peggiore crisi finanziaria degli ultimi 100 anni è stata l’assenza di controllo sul capitalismo libertario del laissez-faire di Friedman-Hayek. […] Questi due uomini sono morti, ma la loro eredità avvelenata continua a vivere».

 

La forte richiesta dei vertici politici di ridurre le probabilità di future crisi ha portato ad un vero e proprio “tsunami regolamentare” negli ultimi quindici anni, specialmente in Europa.

Nel 2023, solo in Italia, sono state oltre 12.000 le “notizie” di carattere normativo (leggi, disposizioni della Banca d’Italia, pubbliche consultazioni, Direttive, Regolamenti Europei, provvedimenti dell’Agenzia delle entrate, comunicazioni Consob…) a banche, assicurazioni e altre imprese.

Fanno riflettere allora le parole di un banchiere spagnolo che, nel lontano 2019, ha osservato che «il numero di parole della Capital Requirements Regulation (Crr) è di circa due milioni, pari a tre volte quelle della Bibbia», e le stesse parole spaventano se pensiamo che la Crr — che riguarda le banche — è solo una delle innumerevoli regolamentazioni di questi anni.

Tuttavia, questa sovra regolamentazione ha sollevato preoccupazioni sulla competitività dell’economia europea rispetto agli Stati Uniti e Cina. Nonostante l’Europa sia la migliore in termini di regolamentazione rischia di sacrificare la crescita e l’innovazione.

Nicolai Tangen, a capo del fondo sovrano norvegese, ha osservato come l’Europa sia meno ambiziosa e più regolamentata rispetto agli Stati Uniti. È essenziale, dunque, che le istituzioni europee trovino un equilibrio regolamentare che favorisca competitività e crescita, evitando un approccio eccessivamente punitivo che potrebbe alimentare il malessere sociale.

 

Il nostro Amministratore Delegato conclude la sua interessante riflessione con parole di grande consapevolezza e speranza.

A volte mi chiedo se vi sia nei regolatori piena consapevolezza di quale sia il ginepraio di norme, di tutti i tipi, che hanno ingabbiato le attività economiche europee; per capirlo dovrebbero forse inviare qualcuno a osservare dall’interno, per qualche tempo, la vita quotidiana di imprese, banche e assicurazioni.

Come cittadino e imprenditore convintamente europeo posso solo auspicare che il prossimo futuro ci riservi coraggiosi e lucidi legislatori, magari ispirati da altrettanto lucidi economisti capaci di staccarsi dal pensiero oggi prevalente, che partendo dalla comparazione della crescita negli ultimi venti anni dell’economia europea con quella nordamericana, agiscano con vigore e determinazione, in modo da arrivare a una situazione regolamentare più equilibrata e sostenibile, attuando una concreta e ampia opera di semplificazione e razionalizzazione delle normative che permetta di far tornare l’Europa competitiva in un sentiero di crescita e innovazione.

Il prossimo futuro è oggi. Non c’è più molto tempo.

Leggere Shakespeare: ecco, il segreto per essere un buon banchiere

Camillo Venesio: “E’ l’era dell’AI ma apriremo nuove filiali”

«La validità del nostro modello di banca regionale funziona».

Camillo Venesio, il nostro Amministratore Delegato e direttore Generale, ha rilasciato in data odierna una intervista a Nord Ovest Economia (La Stampa – XIX Secolo) sul futuro delle banche, dell’economia del Paese e del Nord Ovest, con un particolare focus su Torino.

Partendo dall’andamento della Banca, spiega che nella prima parte dell’anno c’è stato un incremento su tutti gli aggregati: patrimoniali ed economici, eccetto i prestiti alle imprese, mentre si osserva una certa vivacità nel mercato dei mutui per le famiglie. Anche la visione sul secondo semestre 2024 si mantiene positiva.

L’intervista prosegue con una domanda sul tema dell’intelligenza artificiale, in particolare su come possa influenzare il settore bancario: «Lo influenzerà in modo importante. Ci stiamo lavorando, in particolare su alcune applicazioni che possono migliorare l’efficienza. Per me è un utile, ulteriore, importante contributo alla fondamentale attività delle persone».  Questo non avrà impatto sulle filiali fisiche della banca, anzi: «La rete fisica potrebbe incrementarsi, non diminuire».

Parlando poi dell’economia del Nord Ovest: «L’economia è ben strutturata, aperta all’internazionalizzazione, abbiamo esempi di attrazione degli investimenti. L’aerospazio è in crescita e il rapporto annuale della Banca d’Italia evidenzia che l’avanzamento delle opere finanziate dal Pnrr all’inizio di quest’anno risultava superiore alla media nazionale. Infine, l’industria delle costruzioni tiene».

Ed infine, il pensiero di Camillo Venesio su quali settori Torino deve puntare per crescere: «L’automotive e l’aerospazio. Restano due pilastri fondamentali. Ma non dimentichiamo l’alimentare, che ha presenze significative. E poi c’è il turismo, anche se non è sostitutivo degli altri comparti. Però dobbiamo rimboccarci le maniche, quando abbiamo avuto le Olimpiadi invernali del 2006 eravamo allo stesso livello di Milano, poi loro sono decollati, noi ci siamo un po’ infiacchiti. Non dobbiamo accettarlo».

Camillo Venesio, il nostro Amministratore Delegato e Direttore Generale, rieletto Vicepresidente dell’ABI

Camillo Venesio, il nostro Amministratore Delegato e Direttore Generale, rieletto Vicepresidente dell’ABI

L’elezione del neoeletto consiglio dell’ABI ha visto la rielezione “per acclamazione” di Antonio Patuelli come Presidente e l’ampliamento della rosa dei vicepresidenti dell’associazione. Tra questi si conferma Camillo Venesio, il nostro Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Per lui parole di grande stima e fiducia da parte del presidente Patuelli: “Ringrazio i rappresentanti delle Banche italiane per la fiducia; ringrazio innanzitutto Camillo Venesio che ha guidato con acume e saggezza l’ABI in questi giorni così difficili, nonché per quanto mi ha insegnato in tanti anni e per quanto farà”.

Siamo fieri che il nostro Amministratore Delegato e Direttore Generale ricopra una posizione di così grande rilievo e dimostri come anche le piccole realtà bancarie possano fare la differenza. La sua leadership è fondamentale per affrontare con consapevolezza le grandi sfide che famiglie e imprese italiane devono affrontare.

Siamo certi che con lui non mancheranno una “sana e prudente gestione” e una forte responsabilità sociale.

Leggi il Comunicato Stampa

Leggi la Rassegna Stampa

Con il mutuo Green apri le porte alla sostenibilità

Con il mutuo Green apri le porte alla sostenibilità

È stata recentemente approvata la Direttiva europea sulle case green, che definisce le regole per la qualificazione energetica degli immobili di tutta Europa. Entro gennaio 2026, dovrà essere recepita come legge anche nel nostro Paese, dove si stimano tra 5,5-7,5 milioni gli edifici privati e pubblici da riqualificare. Il  costo per intervento si aggira intorno ai 35-60.000 ad abitazione. Per questo, esistono i mutui Green, rivolti a chi acquista o costruisce case di classe A o B. Scopriamo insieme perché convengono a te e all’ambiente.

Perché scegliere una casa green?

Oggi possiamo scegliere di essere sostenibili anche quando si tratta della nostra casa, il luogo dove occupiamo buona parte delle giornate, adottando un comportamento responsabile per la salvaguardia e la salute del nostro pianeta.

Una casa ecosostenibile è sempre di più l’aspirazione di chi acquista o costruisce un immobile, alla ricerca di comfort e risparmio energetico, fattori che – da un punto di vista del mercato immobiliare – ne aumentano il valore di mercato, garantendo un ritorno economico superiore in caso di vendita rispetto a edifici tradizionali.

Infatti, le case green assicurano un elevato comfort abitativo in ogni stagione, grazie a un isolamento termico ottimale e a impianti di riscaldamento e raffrescamento efficienti che mantengono una temperatura interna costante e piacevole.

Inoltre, riducendo le emissioni di gas serra e l’inquinamento atmosferico, contribuiscono significativamente alla sostenibilità ambientale.

Una cultura che si sta via via diffondendo, incontrando il favore delle istituzioni, che continuano a proporre vantaggi fiscali e agevolazioni per chi sceglie di essere “Green”.

Il governo italiano, infatti, incentiva tale scelta attraverso agevolazioni fiscali quali il Bonus casa, l’Ecobonus e il Superbonus 110%, che consentono ai proprietari di ottenere detrazioni fiscali o sconti in fattura per le spese sostenute in riqualificazioni energetiche.

Da parte degli istituti bancari, la risposta è una nuova offerta di mutui “verdi” a condizioni favorevoli per incentivare l’investimento in progetti ecosostenibili.

Cos’è un mutuo Green? 

Il mutuo Green è un finanziamento a condizioni economiche vantaggiose, destinato a chi intende costruite o acquistare un’abitazione ecosostenibile ad alta efficienza energetica.

Gli edifici inclusi nel modello di mutuo Green sono quelli che appartengono alle classi energetiche A e B.

Perché conviene?

Comprare o costruire una casa ecosostenibile è un impegno che viene premiato con condizioni di favore da parte delle banche che concedono il mutuo.

Un mutuo Green è, infatti, offerto in generale a condizioni più vantaggiose, ad esempio con l’azzeramento delle spese di istruttoria.

Questo perché un mutuo Green è garantito da un immobile con un valore crescente nel tempo, tanto da ridurre praticamente quasi a zero il rischio di default per la banca: minor rischio significa minor costo.

Il mutuo Green, inoltre, gode della flessibilità di un normale mutuo e il cliente può scegliere tra  tasso fisso o tasso variabile.

Infine, consente di ridurre il consumo di energia di casa tua, con un notevole risparmio sulle bollette di luce e gas, attraverso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile o di tecnologie di isolamento termico in grado di ridurre la dispersione di calore: una decisione conveniente per te e per l’ambiente.

Chi può richiedere un mutuo Green?

Oltre alla documentazione tradizionale prevista per la richiesta dei mutui, come la carta d’identità in corso di validità, il codice fiscale e lo stipendio o la pensione, il cliente deve presentare l’APE (Attestato di Prestazione Energetica) o, in assenza dello stesso, altra documentazione attestante che l’immobile rientra nelle classi A e B (preliminare di vendita, capitolato o dichiarazione del costruttore).

Cosa finanzia un mutuo Green?

In genere, un mutuo Green può finanziare l’acquisto di un’abitazione efficiente da destinare a prima o seconda casa; la costruzione di un edificio con le stesse caratteristiche; oppure, la ristrutturazione di un immobile finalizzata a elevarne la classe energetica attraverso lavori di manutenzione..

Come funziona la classe energetica delle case?

Gli edifici vengono classificati attraverso l’indice di prestazione energetica globale (EPgl), che indica i kWh al metro quadrato per anno che sono necessari per riscaldare l’ambiente durante l’inverno o rinfrescarlo d’estate, produrre acqua calda, ventilarlo e illuminarlo.

Per inquadrare gli immobili, si utilizzano 7 classi energetiche: A, B, C, D, E, F, G. La classe A è la migliore e significa che l’immobile è più sostenibile a livello ambientale, fino alla classe G che invece è la peggiore perché quella con maggiore consumo energetico.

Quando una casa è in classe A?

Un immobile rientra nella classe A quando ha consumi energetici limitati (consumo maggiore di 0,80 EPgl e minore o uguale a 1,00 EPgl), grazie all’utilizzo di energia da fonti rinnovabili o cappotti termici.

Queste abitazioni riescono a garantire un elevato comfort termico, evitando che il calore venga disperso facilmente e mantengono la stessa temperatura in tutti gli ambienti, permettendo di risparmiare notevolmente sul riscaldamento.

E quando in classe B?

La classe B è la seconda classe per efficienza energetica e mantiene un livello di consumo maggiore di 1,00 EPgl e minore o uguale a 1,20 Epgl all’anno.

Si rivela un buon compromesso tra consumi energetici, spese di gestione e ecocompatibilità.

Quanto si risparmia con un mutuo Green?

Secondo il Think Tank sul clima ECCO ed ENEA, si stima che l’efficientamento energetico delle case green porti ad una riduzione dei consumi energetici che varia mediamente tra il 50% e il 70%, abbattendo di conseguenza i costi.

Stipulare un mutuo Green per comprare una casa ecosostenibile, quindi, significa optare per una soluzione che offre vantaggi economici, aumenta il valore dell’immobile, migliora la qualità della vita quotidiana e supporta la protezione dell’ambiente.

Chiudi menu mobile
COMPLETATO Il file con le regole css statiche generate dal builder Divi, è stato pulito con successo.
Chiudi
COMPLETATO Il local storage del browser è stato pulito con successo.
Chiudi
Skip to content