L’acquisto di una casa è una delle scelte più importanti della nostra vita. In centro o fuori città, in condominio o indipendente: molti sono gli aspetti da tenere in considerazione quando si decide di comprare casa. Ecco 10 consigli ‘chiavi in mano’ che possono aiutarti per acquistare la casa dei tuoi sogni.
1. Definisci il budget
Innanzitutto, bisogna effettuare una valutazione di natura economico-finanziaria, analizzando le proprie disponibilità economiche per definire il budget che si vuole spendere.
2. Decidi cosa e dove vuoi comprare
Scegliere una nuova casa può essere molto difficile: devi valutare con attenzione in quale tipologia di casa e zona desideri vivere.
Casa nuova o da ristrutturare?
È importare decidere tra una casa di nuova costruzione, ristrutturata o da ristrutturare: infatti, se si prevedono importanti lavori di ristrutturazione, andranno tenuti in considerazione i relativi costi oltre a quello di acquisto dell’immobile e anche di un possibile allungamento dei tempi. Al contrario, si sarà disposti a spendere un po’ di più per una casa già ristrutturata e magari già “pronta all’uso”.
Casa indipendente o appartamento?
Si tratta di una valutazione personale sulla base delle proprie esigenze. Difatti, in entrambi i casi ci sono pro e contro.
Le case indipendenti godono di maggiore libertà e in genere della possibilità di disporre di spazi esterni e di un posto auto personale; di contro, il prezzo di acquisto sarà più alto, così come le spese di manutenzione. Senza tralasciare l’aspetto della sicurezza: una casa indipendente o villetta può attirare maggiormente l’attenzione dei ladri, lasciando al proprietario l’onere di dotarsi di circuito di videosorveglianza e antifurto per proteggersi da eventuali furti o rapine.
Gli appartamenti in genere offrono prezzi di acquisto più convenienti e la possibilità condividere le spese di gestione e manutenzione dello stabile con gli altri condòmini. Alcuni condomini, poi, dispongono del servizio di portineria: davvero comodo per la consegna di posta in caso di assenza e per una maggiore sicurezza per sé e la propria casa.
Perché è importante la zona?
La scelta della zona o del quartiere in cui abitare è fondamentale e dipende da svariati fattori, come la vicinanza al posto di lavoro o alla scuola dei figli, la presenza di giardini e aree verdi, la prossimità alla metro (nelle grandi città) o alle fermate dei mezzi pubblici.
Se il quartiere è residenziale, i prezzi degli immobili saranno più alti a fronte di maggiori servizi (quali negozi, supermercati e farmacie) e di una maggiore facilità a rivendere o affittare la casa in futuro.
3. Comprare casa da privato o tramite agenzia?
Avvalersi di un’agenzia immobiliare è sicuramente utile, perché verifica che le caratteristiche dell’immobile e i dati catastali siano in regola, garantisce una visita guidata approfondita, offre supporto negli aspetti burocratici collegati all’acquisto e valuta che il prezzo richiesto dal venditore sia adeguato in base all’andamento del mercato.
È vero però che la prestazione di questi servizi comporta un costo per l’acquirente, che dovrà riconoscere all’agenzia una commissione (in genere del 3-4% del valore di vendita dell’immobile), ma è anche un grande supporto per chi non ha esperienza nel settore.
4. Consigli utili per la visita
Durante la visita, presta attenzione allo stato di conservazione dell’appartamento e del condominio.
È poi opportuno tornare a visitare la casa almeno un’altra volta, meglio se da soli e in un orario diverso da quello della prima visita: il quartiere tanto tranquillo di giorno potrebbe essere malfrequentato e rumoroso di notte e la casa, tanto elegante di sera alla luce artificiale, potrebbe rivelarsi poco soleggiata.
5. Svolgi una perizia sull’immobile
Gli aspetti essenziali da considerare per redigere il ‘valore di stima’ sono: la zona di ubicazione, l’andamento del mercato negli ultimi 24 mesi nell’area di pertinenza, la comparazione degli immobili in vendita in questa zona al momento della trattativa.
6. Fai accertamenti
Prima di impegnarti nell’acquisto, è importante effettuare alcune verifiche su:
– Atto di provenienza: fai una ricerca catastale per stabilire chi sia il proprietario dell’immobile. L’atto può essere un rogito, un’eredità o una donazione. È consigliabile che non ci siano state donazioni negli ultimi 20 anni, cosa che potrebbe comportare il rischio che un erede escluso erroneamente rivendichi la proprietà dell’immobile.
– Profilo ipotecario: è importante controllare che non siano presenti ipoteche o pignoramenti, per evitare situazioni spiacevoli e vedersi costretti a pagare per conto del vecchio proprietario.
– Conformità urbanistica e visura catastale: tutti i documenti di conformità urbanistica devono essere in regola e i progetti edilizi registrati presso il Comune. Qualsiasi difformità è un abuso che il venditore deve sanare prima dell’atto di vendita, se la legge in vigore lo consente. È altresì importante richiedere la visura catastale rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, che certifica l’autorizzazione all’allaccio alle utenze.
– Certificato di agibilità o abitabilità: viene rilasciato al termine dei lavori di costruzione dell’edificio e ne certifica i requisiti minimi di sicurezza per l’occupazione oltre alla conformità al progetto.
– APE (Attestato di Prestazione Energetica): è il documento che sintetizza le caratteristiche energetiche dell’immobile con la sua classe energetica (dalla migliore, la “A”, fino alla classe G che invece è la più energivora), che deve essere allegato al contratto di vendita.
– Spese condominiali: è sempre bene rivolgersi direttamente all’amministratore e farsi rilasciare una specifica attestazione circa lo stato dei pagamenti degli oneri condominiali e delle liti pendenti per quel dato immobile.
– Regolamento condominiale: è meglio dare uno sguardo anche su com’è regolamentato l’uso e la ripartizione delle spese delle parti comuni (cortile, ascensore, giardino, pulizia di androne e scale, ecc.).
– Pertinenze: verificare se la casa è dotata di cantina, soffitta, posto auto, venduti unitamente all’immobile, e visitarli verificandone le mappe catastali.
7. I “segreti” della compravendita
Se non sono insorte problematiche in fase di verifica dell’immobile, puoi procedere con un’offerta al venditore, che si può trattare ma senza scendere troppo al ribasso. La proposta ha validità ufficiale e una scadenza, in genere fissata a 7 o 15 giorni, entro cui il proprietario deve accettare o meno l’offerta. Con la proposta d’acquisto l’acquirente mette a disposizione una cifra a titolo di caparra.
È poi indispensabile sottoscrivere il compromesso, o contratto preliminare, in cui le parti di fatto si impegnano a stipulare un successivo contratto dicompravendita per finalizzare l’operazione. In questo modo, chi acquista la casa può essere sicuro che il venditore non cambi idea e può sfruttare questa garanzia per trovare il mutuo appropriato.
Ovviamente la caparra verrà sottratta dal prezzo di vendita della casa, che dovrà essere saldato al proprietario in sede di rogito notarile.
8. Scegli il mutuo giusto
Per capire l’importo da richiedere con il mutuo, è necessario sapere che la banca in genere concede fino a un massimo dell’80% del valore di mercato dell’immobile. Un altro elemento da tenere in considerazione è la scelta del tasso di interesse, fisso o variabile. Anche la durata del piano di rimborso deve essere valutata in funzione dell’importo e della propria capacità finanziaria.
Ricordati anche che puoi godere di agevolazioniin caso diacquisto prima casa. Inoltre, se sei under 36 anni e con un ISEE inferiore a 40.000 €, puoi godere di ulteriori agevolazioni, come la possibilità di accedere al Fondo Prima Casa ed ottenere un mutuo 100%.
Se, invece, intendi acquistare un’abitazione ecosostenibile ad alta efficienza energetica o ristrutturare un immobile in maniera ecocompatibile, potrai stipulare con la tua banca un mutuo green con condizioni economiche vantaggiose.
9. Cosa fare dopo l’acquisto della casa
Innanzitutto, bisogna fare le volture delle utenze energetiche, gestire linea telefonica e connessione internet, e ricordarsi di registrare in Comune il cambio di residenza, soprattutto se si è usufruito delle agevolazioni prima casa.
10. Assicura la tua casa
In Italia, l’assicurazione sulla casa non è obbligatoria a meno che non si stipuli un mutuo. In quest’ultimo caso, sarà richiesto di sottoscrivere una copertura scoppio e incendio al fine di preservare l’immobile, unica garanzia per la banca.
In ogni caso, spesso si sottovaluta l’importanza di una polizza con copertura più ampia, che comprenda altri sinistri non connessi strettamente all’immobile in quanto tale. Numerose sono le polizze che coprono danni come furto e rapina, eventi atmosferici e terremoto, responsabilità civile, e altro ancora.
Se hai appena comprato una casa, vale la pena considerare la sottoscrizione di una polizza multirischio, considerando che la spesa è minima rispetto al valore del bene da proteggere.
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Anche quest’anno Banca del Piemonte è accanto a Lingotto Musica che, con 30 anni di successi, un pubblico appassionato e un impegno costante nella diffusione della cultura musicale, si prepara a un nuovo entusiasmante capitolo con un cartellone particolarmente ricco, iniziative rivolte alla collettività e un rebranding che ne rinnova il look.
La nuova Stagione, presentata presso l’Hotel NH Lingotto Congress, vedrà artisti nazionali e internazionali impegnati in 13 concerti dal 18 ottobre 2024 al 20 maggio 2025, suddivisi nei consueti cicli dei Concerti del Lingotto all’Auditorium Agnelli e di Lingotto Giovani in Sala 500, cui si aggiungeranno le attività di apertura al territorio che Lingotto Musica svolge in luoghi identitari della città e non solo: dalla rassegna “Natale in Reggia alla Venaria Reale” al festival “Sotto lo stesso cielo. La musica che include”, nuovo progetto diffuso in coproduzione con Fondazione Sermig – Arsenale della Pace.
A questo programma ricco di musica di altissima qualità, si aggiunge un tassello importante: la filantropia. «Il network di sinergie inaugurato la scorsa stagione con autorevoli enti e istituzioni locali – afferma il Presidente Giuseppe Proto – si amplia ulteriormente con l’ingresso della Fondazione Ricerca Molinette, che in occasione del concerto in Auditorium con Martha Argerich e l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, promuoverà iniziative di fundraising per la ricerca e l’assistenza sanitaria presso l’AO Città della Salute e della Scienza. Un ringraziamento speciale è rivolto a tutti i sostenitori, pubblici e privati, che con la loro generosità credono nel valore della musica e contribuiscono a renderla accessibile a un pubblico sempre più trasversale».
Come Banca del territorio non possiamo che essere fieri di far parte di questa sinergia, che contribuisce a promuovere e diffondere musica, cultura e valori alla città e al territorio.
Non si può dire che viviamo in un periodo congiunturale particolarmente semplice per chi è alla ricerca di una nuova casa, sia che si tratti di un alloggio in affitto che di un immobile di proprietà, complici tassi di interesse ed inflazione ancora elevati, che incidono sull’andamento del mercato immobiliare. Allora, come orientarsi?
Quando parliamo di casa, soprattutto per noi Italiani subentrano svariati fattori, tanto economici e primari quanto personali ed emotivi. “Un’abitazione è fatta con muri e travi; una casa è costruita con amore e sogni”, scriveva il filoso statunitense Emerson e non si sbagliava: più che un luogo specifico è dove ci si sente al sicuro e protetti (si dice “sentirsi a casa”, appunto, quando si descrive un posto confortevole) e dove vivono persone e ricordi.
Nell’immaginario collettivo la casa rappresenta un importante traguardo di vita sia per un giovane in cerca della prima casa sia per una famiglia che prospera e cresce serenamente. Quando si cerca una nuova casa scegliere tra mutuo o affitto è importante quanto trovare la soluzione abitativa più adatta alle proprie esigenze: i metri quadri, l’ubicazione geografica, la vicinanza rispetto alla scuola propria o dei figli, al lavoro e ad altri servizi (negozi, metro, ecc.).
La valutazione deve essere quindi fatta anche dal punto di vista economico, considerando essenzialmente due opportunità: l’acquisto attraverso accensione di un mutuo oppure l’affitto. I nostri genitori sono sempre stati convinti che “investire nel mattone” fosse sempre e comunque la scelta migliore per garantirsi un futuro stabile: ma possiamo dire lo stesso anche oggi?
Certamente, noi Italiani continuiamo per cultura e tradizione a preferire la casa di proprietà, come forma di investimento e fonte di rendita (ad esempio, affittandola) e per poterla lasciare in eredità.
Oggigiorno, invece, a causa dei cambiamenti economici, lavorativi e sociali, viviamo in un mondo molto più precario, rendendo il mutuo non sempre la soluzione adatta per chi non ha una professione stabile o non è sicuro dove metterà radici. Quindi, di fronte alla scelta tra il mutuo o l’affitto, è importante fare una valutazione oggettiva che tenga in considerazione anche la propria situazione personale e finanziaria.
Affitto: quando conviene?
Andare in affitto conviene principalmente ai giovani, quando non si ha ancora una posizione professionale definita, una città di residenza stabile e ci si sposta spesso per lavoro: in questi casi l’affitto può rappresentare la soluzione ideale, in quanto non pone vincoli territoriali e richiede un minore impegno economico.
Talvolta, può diventare anche una scelta obbligata, quando non si hanno sufficienti disponibilità economiche per disporre delle garanzie richieste dagli istituti di credito: infatti, per poter accendere un mutuo, occorrono determinati requisiti di età, reddito e risparmio, per garantire di essere in grado di pagare la rata del mutuo, che in genere non può superare 1/3 dello stipendio mensile del mutuatario.
Molteplici sono i vantaggi per chi opta per questa soluzione:
– Tempi rapidi di disponibilità dell’immobile
– Ridotto investimento iniziale
– Nessuna spesa per interventi strutturali sull’immobile, spettanti al locatore
– Canone di locazione fisso, protetto dalle fluttuazioni di mercato per tutta la durata del contratto
Non mancano però gli svantaggi:
– Ristrutturazioni autonome limitate: ogni intervento va concordato con il proprietario
– “Soldi perduti”, in quanto non è un investimento che si traduce nel tempo con la proprietà dell’immobile
– Mero utilizzo dell’immobile
– Aumento record del canone mensile (+13,8% nel 2023 vs 2022) per un forte squilibrio tra domanda ed offerta
Mutuo: perché sceglierlo?
Accendere un mutuo può essere la soluzione ideale per chi ha una buona stabilità economica e possiede dei risparmi, in quanto per comprare casa è necessario disporre di una liquidità sufficiente a coprire almeno il 20% del costo dell’abitazione e altre spese (deposito cauzionale, spese di intermediazione e costi notarili).
Infatti, il mutuo generalmente copre l’80% del valore dell’immobile, anche se oggi alcuni istituti di credito danno la possibilità di richiedere un mutuo o soluzione di finanziamento che copre fino al 100%, ma solo in presenza di determinati requisiti e garanzie aggiuntive a tutela della banca.
Acquistare casa, inoltre, può essere la soluzione giusta per chi ha costruito o intende costruire una famiglia, per effettuare un investimento che comunque permetterà di avere un patrimonio immobiliare importante da lasciare ai propri figli o agli eredi, oppure da riaffittare a terzi.
I principali vantaggi per chi accende un mutuo sono:
– Piena proprietà dell’immobile
– Possibilità di ottenerne una rendita nel tempo
– Libertà di ristrutturazione, nei limiti stabiliti dalla legge e regole condominiali
– Agevolazioni fiscali (solo per prima casa ed escluse per immobili di lusso) più vantaggiose rispetto all’affitto
– Possibilità di surroga
Tra gli svantaggi si elencano:
– Minore flessibilità, essendo un impegno di lungo periodo (dai 20 ai 30 anni)
– Obbligatorio possedere requisiti richiesti dall’istituto di credito
– Rata mensile non sempre prevedibile per l’oscillazione dei tassi interesse e l’andamento mercato
– Spese di ristrutturazione, se l’appartamento è inserito all’interno di uno stabile condominiale
– Piena responsabilità sull’immobile a livello amministrativo-fiscale, civile e penale
In conclusione, la convenienza tra mutuo o affitto dipende dalle disponibilità economiche e dalle esigenze di ognuno, tenuto conto anche delle condizioni del mercato immobiliare. Nel 2023, a causa dell’aumento dei tassi d’interesse e dell’inflazione, gli affitti hanno raggiunto livelli record in tutta Italia. Anche i mutui sono aumentati, ma in misura minore. Ad inizio 2024, i tassi di interesse sono ancora alti ma è previsto un calo del costo del denaro per giugno-luglio 2024. Confrontando un mutuo a 30 anni con un affitto, anche oggi conviene di più accendere un mutuo: la rata mensile è inferiore e, fatto non trascurabile, si ottiene la proprietà dell’immobile.
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Nell’ombra delle discussioni più visibili sulla violenza di genere, un tipo di abuso spesso trascurato, ma altrettanto devastante continua a insinuarsi nelle vite di molte donne in tutto il mondo: la violenza economica. La violenza economica non è semplicemente una questione di denaro; è un’arma insidiosa utilizzata per mantenere le donne intrappolate in situazioni di dipendenza e controllo.
Parlarne e diffondere consapevolezza sono i primi passi verso un possibile cambiamento.
Nel vasto panorama delle ingiustizie di genere, la violenza economica contro le donne emerge come un’ombra oscura, spesso sottovalutata e trascurata. Questo tipo di violenza assume forme diverse rispetto alla violenza fisica, ma le conseguenze non sono meno violente.
Da un’indagine Ipsos, condotta per WeWorld* pubblicata nel mese di novembre 2023, è emerso che Il 49% delle donne intervistate dichiara di aver subito violenza economica almeno una volta nella vita, percentuale che sale al 67% tra le donne divorziate o separate; più di 1 donna separata o divorziata su 4 (28%) dichiara di aver subito decisioni finanziarie prese dal partner senza essere stata consultata prima. Eppure, la violenza economica è considerata “molto grave” solo dal 59% dei cittadini/e.
Cos’è la Violenza Economica?
La violenza economica si manifesta generalmente nella sfera familiare attraverso un controllo finanziario intenzionale e coercitivo, mirato a limitare l’accesso e l’indipendenza finanziaria della donna. Questo può includere il controllo del denaro, la negazione di risorse finanziarie essenziali, l’impedimento di trovare o mantenere un impiego.
Questo tipo di violenza mina la sicurezza economica di una donna, ma ne può anche ostacolare l’autonomia e l’empowerment.
Come si manifesta la violenza economica?
Controllo delle finanze: il partner può prendere il controllo esclusivo delle finanze, limitando l’accesso della donna ai fondi necessari per le spese quotidiane, tenendola all’oscuro della gestione economica familiare e impedendole di avere un conto bancario personale. In Italia, il 37% delle donne non possiede un conto corrente bancario*.
Limitazione delle opportunità di lavoro: ossia il sabotaggio degli sforzi della donna nel cercare o mantenere il proprio lavoro o avanzare nella propria carriera, creando ostacoli o minacciando ripercussioni se lavora o cerca lavoro.
Sabotaggio finanziario: questo può includere danneggiare deliberatamente il credito della donna, accumulare debiti a suo nome senza il suo consenso o dissimulare informazioni finanziarie importanti. È fondamentale prestare sempre la massima attenzione quando si firmano dei documenti. Prendersi il tempo necessario per leggerli ed eventualmente confrontarsi con una figura esperta.
Minacce di abbandono economico: il partner può minacciare di lasciare la donna senza mezzi di sostentamento o senza casa se non obbedisce o se cerca di lasciare la relazione.
La conoscenza dei propri diritti può aiutare?
Affrontare la violenza economica richiede coraggio e risorse. I passi da fare sono tanti, ma ci sono alcune azioni che le donne possono intraprendere per prevenirla e, nei casi più gravi, iniziare a difendersi. Perché difendersi è possibile!
Se non si riesce a farlo in autonomia, è bene ricordare che esiste il Servizio nazionale gratuito di prima assistenza per le donne vittime di violenza che risponde al numero 1522.
Conoscere e imparare i propri diritti economici e legali è essenziale. È importante sapere che, sul territorio sono presenti risorse, come, ad esempio, Caf, centri di supporto e antiviolenza e case rifugio**, che offrono assistenza psicologica e aiuti pratici per le donne che hanno bisogno di essere supportate e orientate nel percorso per recuperare l’autonomia perduta e riallacciare i rapporti con il mondo del lavoro.
Appoggiarsi e fare affidamento sulla propria rete di supporto. Condividere le proprie esperienze con amici fidati, familiari o gruppi di mutuo aiuto può essere estremamente utile per ottenere sostegno emotivo e pratico.
Cosa si può fare per difendersi?
Pianificare una via d’uscita sicura dalla situazione di violenza economica può rivelarsi cruciale.
Se è possibile, progettare in anticipo le mosse, cercando di avere le risorse necessarie per cercare un alloggio sicuro e nascondere risorse finanziare che saranno utili nel futuro. In linea generale, risparmiare regolarmente, anche piccole quantità che possono contribuire a creare un fondo di emergenza prezioso.
Non fermarsi. Formarsi e specializzarsi, sviluppare competenze sempre nuove, anche in abito finanziario per contribuire a sviluppare la propria autonomia. Investire nella propria persona e credere nelle proprie potenzialità è un punto di partenza da non sottovalutare per non lasciare che la situazione prenda il sopravvento. Esistono programmi di supporto finanziario, come borse di studio, prestiti a tasso agevolato o sovvenzioni, che possono aiutare le donne a finanziare la propria formazione o avviare un’attività. Avere una laurea riduce, per le donne, il rischio di violenza economica del 31,8%*.
Le chiavi del cambiamento risiedono nella consapevolezza e nell’autostima: comprendere che la violenza economica è inaccettabile e trovare il coraggio di liberarsi da un ruolo subordinato. Anche, e soprattutto, nel contesto domestico, è un diritto partecipare alla gestione finanziaria familiare.
L’educazione finanziaria, ossia acquisire le competenze essenziali per gestire il proprio denaro, e riconoscere l’importanza dell’indipendenza economica, costituiscono il primo passo cruciale verso la liberazione economica, personale e sociale.
Consulta la guida “La violenza Economica” ( o ascolta l’audioguida) realizzata dall’ABI insieme alla Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio, FEduF in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità.
Navigare online espone a rischi come phishing, smishing e virus informatici che minacciano la tua identità digitale e i tuoi dati personali: tutela la tua sicurezza.
La protezione prima di tutto: evitare la fretta, controllare accuratamente la provenienza dei messaggi ricevuti, non rispondere a richieste di password o denaro via e-mail, utilizzare firewall e antivirus per proteggere il computer, sono alcuni degli imperativi a cui non si deve sfuggire.
Così come nella vita reale, anche la sicurezza informatica e online è tutt’altro che da sottovalutare.
Phishing e smishing, spam e virus informatici, social engineering
Quando navighiamo online siamo esposti ad una serie di rischi e pericoli che mettono a repentaglio la sicurezza dei nostri dati personali e non solo.
Pur consapevoli dei rischi della rete, i dati dimostrano che la maggior parte delle truffe continua ad avvenire online. Possiamo vederci rubata la nostra identità digitale con la sola apertura di una e-mail o di un file allegato di dubbia provenienza.
Neanche il mondo dello shopping online è immune da rischi: compravendite fittizie o merci pagate e mai ricevute sono solo alcuni esempi delle truffe più comuni.
E tu, sai come difenderti dalle truffe online?
Attento al phishing: non “abboccare”!
Il phishing è una vera e propria truffa informatica effettuata dai cyber criminali, solitamente inviando un’e-mail con il logo di un istituto di credito o di una società di commercio elettronico, per estorcere con l’inganno dati riservati relativi a una persona fisica o giuridica: username e password, codici di accesso o PIN, numeri di conto corrente, dati del bancomat o della carta di credito, per poi commettere la truffa e svuotare il conto corrente. Il phishing condotto a mezzo SMS prende il nome di smishing.
Troverai qui di seguito alcuni consigli per difenderti dalle truffe online.
1) Non avere fretta
Il miglior modo migliore per difendersi è non farsi prendere dalla fretta o dall’ansia, che i malviventi tendono a mettere, e astenersi dal fare qualsiasi cosa: non cliccare sui link, non aprire allegati né scrivere le credenziali da nessuna parte, anche se c’è solo il minimo dubbio sull’autenticità e provenienza dell’e-mail o dell’SMS. Non fare nulla e cestinare il messaggio è sempre l’accortezza migliore, perché la tua banca non ti contatterà mai per chiederti codici personali o effettuare operazioni di pagamento.
2) Diffida dai siti sospetti
Se, invece, sei ragionevolmente certo che il messaggio sia autentico, occorre prudenza, controllando la corrispondenza esatta del dominio del sito web e diffidando se la sua data di registrazione è troppo recente o la pagina di contatti assente. In generale, non rispondere a e-mail che richiedano l’invio di password o credenziali di accesso e non fare acquisti che prevedanosistemi di pagamento non tracciabili o poco sicuri come, ad esempio, la ricarica della prepagata del venditore.
3) “Ciao mamma, mi è caduto il telefono e questo è il mio nuovo numero”
Questo è solo un esempio di messaggio truffaldino assai diffuso, inviato via SMS o WhatsApp, che ha come obiettivo quello di estorcere denaro o informazioni personali alle potenziali vittime.
È molto facile cadere nella trappola di messaggi di questo tipo poiché fanno leva sui nostri affetti e sulla sicurezza dei nostri cari. Se dovessi ricevere un messaggio da numeri sconosciuti, ma che si presentano come tuoi familiari o amici, prima di compiere qualsiasi azione, contatta la persona in questione sul numero che usi abitualmente per verificare personalmente cosa sta accadendo.
Non farti prendere dal panico e dall’urgenza: prenditi il tempo necessario per effettuare tutti i dovuti controlli. Se non ti senti sicuro chiedi aiuto a chi ti è vicino prima di inviare denaro o cliccare su link.
Il nostro suggerimento è sempre quello di non rispondere al messaggio e di cancellare la conversazione.
Come abbiamo detto, richieste di questo tipo, che sfruttano le tecniche di social engineering o “ingegneria sociale”, una tecnica sofistica di cyber attacco che ti manipola con leve psicologiche e comportamentali (ad esempio, gli affetti e la situazione di emergenza), devono sempre scatenare il sospetto.
4) Equipaggia il tuo pc con firewall e antivirus
Sono due strumenti che aiutano a monitorare lo scambio di dati e informazioni tra la rete locale ed il mondo esterno.
5) Non eseguire programmi o applicazioni che non provengano da fonti attendibili
Meglio diffidare del materiale proveniente da sconosciuti o dei quali non si trovino informazioni con una veloce ricerca online: la maggior parte dei virus informatici si trasmette tramite link e allegati che l’utente scarica sul proprio computer ed esegue, non rendendosi conto che sta installando un virus.
6) Consigli per il tuo internet banking
È buona abitudine evitare di accedere al proprio servizio di internet banking tramite link contenuti in e-mail o messaggi e accedervi digitando l’indirizzo completo direttamente nel proprio browser, mettendosi così al riparo da eventuali siti clone. Qualora l’accesso avvenisse da un computer pubblico o condiviso, è bene non abilitare il salvataggio automatico della password e ricordarsi di uscire dal proprio profilo effettuando il logout una volta terminata l’operazione.
7) Consigli per il tuo internet banking
Niente panico. Se ti rendi conto di avere abboccato, non sentirti in colpa perché i truffatori sanno bene come agire. Nel caso in cui le credenziali siano state rivelate, cambiale. Se si tratta di una carta di pagamento, contatta subito il gestore per bloccarla. E soprattutto rivolgiti subito alle forze dell’ordine e al tuo istituto bancario per segnalare tempestivamente eventuali addebiti non riconosciuti.
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