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- 22 Aprile 2020

Traffico e mobilità ai tempi del Coronavirus

I benefici sull’ambiente di un lockdown che passerà alla storia

 

In questi giorni di incredibile silenzio in città, in cui vige la regola dello stare a casa per preservare la salute di tutti noi, il traffico è praticamente scomparso.
Nessun frastuono di auto, moto e clacson entra dalle nostre finestre: questa situazione ci permette di riscoprire la natura con i suoi rumori e i suoi profumi più autentici.

 

Quello del traffico è un problema che affligge gran parte degli italiani costringendoli a rimanere bloccati tra le auto per quasi 38 ore all’anno. L’equivalente di una settimana di lavoro.

Se oggi diamo uno sguardo su Google Maps, le strade che siamo abituati a vedere in rosso, congestionate dal traffico, sono colorate di verde; un verde che indica un dato positivo dal punto di vista ambientale, ma che simboleggia l’effetto collaterale di questa spaventosa pandemia che sta colpendo il nostro Pianeta.

 

Provocatoriamente potremmo dire che non tutte le pandemie vengono per nuocere, sicuramente riscontriamo effetti positivi sull’ambiente e sul conseguente abbassamento dei livelli di concentrazione di inquinanti atmosferici.
È ovvio che il Coronavirus non può essere un antidoto ai mali dell’ambiente, ma sicuramente ci può dare un grande spunto di riflessione.

 

Cosa succederà sulle nostre strade quando riacquisteremo un po’ di libertà? Quale sarà l’impatto sull’ambiente?

 

È molto probabile che, quelle lunghe code che ora ci sembrano solo un lontano e odiato ricordo, a cui ora però oggi guadiamo con nostalgia, si riformeranno in un batter d’occhio con un conseguente picco all’insù dei livelli dell’inquinamento e del tempo che saremo costretti a passare in auto per spostarci da un posto all’altro.
Il traffico andrà in tilt a causa di un utilizzo maggiore dei veicoli privati poiché quelli pubblici, per ragioni di sicurezza, non torneranno subito a pieno regime e i cittadini si muoveranno con mezzi propri per proteggersi maggiormente.

 

Considerando che in situazione di normalità il 55% delle persone nelle grandi città si sposta con mezzi pubblici e locali, a cui si devono aggiungere i pendolari che raggiungono le metropoli in treno, si fa presto a trarne le dovute conclusioni. Ossia un rilevante aumento delle automobili con tutte le problematiche correlate.

Dobbiamo quindi, per il nostro bene, ripensare il modo di muoverci per mantenere il più a lungo possibile i benefici ambientali che questa terribile pandemia ci ha regalato?

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