Privati, Imprese - 19 Dicembre 2022
Sempre più sportivi
Sempre più persone (con più di tre anni) praticano attività fisico-sportiva nel tempo libero: dai circa 34 milioni censiti nel 2000 ai 38,653 milioni nel 2021 (66,2%). Lo ha rilevato l’Istat, spiegando che fino al 2020 l’incremento è stato trainato principalmente dall’aumento della pratica continuativa di sport, mentre è rimasta pressoché stabile la pratica sportiva saltuaria (intorno al 9,5%) e risulta tendenzialmente decrescente la pratica di attività fisica (dal 33,2% nel 2000 al 28,1% nel 2020).
Nel 2021 lo sport continuativo ha subito una contrazione (dal 27,1% al 23,6%), mentre è aumentato leggermente lo sport saltuario (pari al 10,9%) e, in misura più decisa, la pratica di attività fisica (dal 28,1% al 31,7%).
Tale andamento può essere ricollegato anche al cambiamento negli stili di vita indotto dalle misure di contrasto alla pandemia, che hanno per lungo tempo ridotto la possibilità di svolgere attività sportiva negli ambienti chiusi di palestre, piscine e impianti sportivi e la pratica all’aperto in tutti gli spazi esterni alle abitazioni.
Nella seconda metà del 2020 e fino a buona parte del 2021 le reiterate restrizioni per palestre e centri sportivi hanno inciso negativamente sulla pratica continuativa principalmente al chiuso. La possibilità di poter svolgere nuovamente attività all’aperto ha invece avuto effetti positivi sull’aumento di attività fisiche non strutturate (fare lunghe passeggiate, andare in bicicletta, nuotare, ecc.).
Comunque, nel 2021, il 27,9% degli uomini ha praticato sport con continuità e l’11,9% lo ha fatto saltuariamente, mentre fra le donne la percentuale è, rispettivamente, del 19,6% e del 10%. Nel tempo, il graduale aumento della pratica sportiva ha però riguardato sia gli uomini che le donne; il gap di genere si è quindi ridotto di quasi il 30%.
Malgrado i miglioramenti nel tempo, in termini di pratica fisico-sportiva, più di un terzo delle persone (33,7%) intervistate dall’Istat ha dichiarato di non praticare sport o attività fisica nel tempo libero (30,3% degli uomini e 36,9% delle donne).
Durante l’intero ciclo di vita, tende a praticare sport specialmente la popolazione più giovane (6-24 anni); tale abitudine decresce nelle età centrali, ma aumenta la frequenza di qualche attività fisica. Anche la sedentarietà aumenta al crescere dell’età: riguarda generalmente due persone su 10 tra gli adolescenti e i giovani fino a 24 anni e quasi sette su 10 tra la popolazione di 75 anni e più.
Nel 2021, il 16,8% degli sportivi con più di tre anni ha dichiarato di praticare sport meno di una volta a settimana, il 49,2% una o due volte a settimana e il 34% tre o più volte a settimana.
Tra chi pratica sport, il 35,6% si allena fino a due ore a settimana, il 22,7% dedica allo sport un tempo compreso tra le due e le quattro ore a settimana, mentre per il 16,8% l’impegno è di quattro ore a settimana o più.
La frequenza allo sport si riduce nelle classi di età adulte (25-64 anni) mentre recupera tra gli over65: in questa fascia d’età il 44,5% degli sportivi pratica sport in media tre o più giorni a settimana.
Anche il tempo dedicato settimanalmente alla pratica sportiva è più limitato per i bambini di 3-5 anni e gli adulti di 25-64 anni, mentre è più elevato tra gli sportivi di 15-24 anni e di oltre 65 anni. In queste due ultime fasce di età il 22,6% e il 23,8% riserva allo sport un tempo superiore alle quattro ore a settimana.
Dall’indagine dell’Istat emerge, fra l’altro, che il livello di istruzione rappresenta un elemento rilevante per la pratica sportiva: pratica sport il 51,2% dei laureati, il 38,3% dei diplomati e soltanto il 15,6% fra coloro che hanno la licenza della scuola media dell’obbligo. E le diseguaglianze rispetto al titolo di studio sono aumentate nel tempo.