Privati, Imprese - 23 Dicembre 2022
Libri: diminuiscono gli editori attivi, aumenta la produzione
L’emergenza pandemica ha influito anche sul comparto editoriale e sulla produzione libraria: tra il 2019 e il 2021, in Italia, sono diminuiti gli editori attivi (-10,1%) ma è aumentata la loro produzione, in termini sia di titoli pubblicati (+8,2%) sia di copie stampate (+3,7%).
Il settore editoriale italiano, comunque, si conferma storicamente polarizzato, composto da una pletora di operatori di piccole e piccolissime dimensioni e da un nucleo ristretto di medi e grandi marchi editoriali.
Il 53,4% degli editori attivi nel 2021 (1.534 in tutto) è classificato come “micro-editore” (con una tiratura annua non superiore a 5mila copie), il 37,4% come piccolo editore (tiratura massima di 100mila copie), il 6,7% come medio editore (tiratura non superiore a un milione di copie) e solo il 2,5% è classificato grande editore (tiratura superiore a un milione di copie).
I “grandi” editori, però, realizzano quasi un terzo (30,5%) della produzione libraria in termini di opere pubblicate e tre quarti (76%) in termini di tiratura.
Accanto agli operatori di maggiori dimensioni, l’ampia e variegata platea di micro, piccoli e medi editori contribuisce per il 69,5% all’offerta dei titoli pubblicati e per quasi un quarto (24%) alla tiratura. In media, se i micro e i piccoli editori hanno pubblicato nell’anno rispettivamente 9 e 54 titoli, i medi editori hanno prodotto 239 opere librarie e le grandi case editrici 706.
Con 90.195 opere librarie pubblicate, il 2021 è caratterizzato da una forte ripresa della produzione editoriale nazionale, non solo nel confronto con il primo anno segnato dal Covid-19 (+11,1% rispetto al 2020) ma anche rispetto alla situazione precedente (+8,2% sul 2019).
L’aumento della produzione è ancora maggiore se misurata in termini di quantità di copie stampate: con oltre 200 milioni di copie stampate nel 2021, l’incremento della tiratura è dell’11,7% rispetto al 2020 (+3,7% sul 2019) e ha interessato soprattutto le ristampe (+21,1%) e le prime edizioni (+10,3%). La quota di invenduto, pur rimanendo una caratteristica del mercato editoriale italiano, si ridimensiona: il 21,4% degli operatori del settore dichiara giacenza e reso per oltre la metà dei titoli pubblicati (24,8% nel 2020).
I libri del genere “varia” dominano l’offerta editoriale (81%), quelli per bambini e ragazzi costituiscono il 9,9% dei titoli pubblicati, le opere scolastiche il 9,1%. In termini di tiratura, le opere scolastiche e quelle per bambini e ragazzi coprono una considerevole quota di mercato: il 28,2% della tiratura complessiva è riconducibile all’editoria scolastica e quasi una copia stampata su cinque è un libro per bambini o ragazzi (19%), ma oltre la metà delle copie stampate (52,8%) appartiene alla categoria di “varia”.
Quanto ai contenuti editoriali, prevalgono i testi letterari moderni (21,4%), un’ampia categoria che include romanzi, racconti, libri gialli e di avventura, libri di poesia e testi teatrali, In particolare, gli oltre 14mila romanzi e racconti costituiscono circa il 15,9% dei titoli pubblicati e il 18,7% delle copie stampate nel 2021. In termini di tiratura, dopo i romanzi e l’editoria scolastica o pedagogica si rileva anche una buona diffusione di libri a fumetti, i quali incidono per una quota non marginale (4,2%).
Nel 12,4% dei casi i diritti di edizione delle opere librarie sono stati acquistati all’estero: si tratta di oltre 11mila titoli, in prevalenza narrativa moderna e fumetti, stampati in più di 44 milioni di copie (quasi un quarto della produzione complessiva). La quota di opere i cui diritti di edizione sono venduti all’estero è invece ancora residuale: rappresenta solo il 2,7% della produzione libraria italiana, ma mostra lievi segnali di crescita.
Nel 2021, il costo medio di un libro cartaceo non è aumentato rispetto al 2020, attestandosi su un valore pari a poco più di 20 euro. Meno della metà della produzione libraria (46,8%) è costituita da opere con un prezzo non superiore a 15 euro mentre il 29,2% dei titoli ha un prezzo compreso tra 10 e 15 euro.
In termini economici, il valore totale della produzione, corrispondente al totale dei libri pubblicati nel 2021, è pari a 3,9 miliardi di euro (+12,3% sul 2020), cui contribuiscono in misura differente le diverse tipologie di editori: i grandi editori per il 75,1%, i medi per il 17,4%, i piccoli e i micro per il rimanente 7,4%. Il valore della produzione è ripartito quasi egualmente per genere: il 45,8% è da attribuire ai libri di “varia”, il 43,4% all’editoria scolastica e poco più di un decimo (10,7%) è rappresentato dall’editoria per bambini e ragazzi.
Nel 2021, il 40,8% delle persone di 6 anni e più ha letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali, valore pressoché stabile rispetto al 2020.
La quota delle lettrici è del 45,7% e quella dei lettori del 35,8%.
In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze di 11-24 anni, tra le quali oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno, con un picco tra i 18 e 19 anni (62,6%).
Negli ultimi anni si sta diffondendo anche in Italia il consumo di prodotti editoriali digitali. Nel 2021 sono 6,645 milioni le persone che hanno dichiarato di aver letto e-book e/o libri online.