Privati, Imprese - 7 Aprile 2023
Tornati a teatro e al ristorante
L’anno scorso, in Italia, ha partecipato ad almeno uno spettacolo o intrattenimento fuori casa il 49,5% delle persone di 6 anni e più. La quota è superiore di 28,4 punti percentuali a quella del 2021, ma resta comunque su livelli inferiori al periodo prepandemico (64,6% nel 2019). Dal 2020, infatti, le restrizioni nell’accesso ai luoghi della cultura e dell’intrattenimento, disposte ai fini del contenimento della diffusione del Covid-19, hanno inciso notevolmente sulla fruizione della maggior parte delle attività di svago svolte fuori casa.
Lo ha rilevato l’Istat, facendo osservare che nel 2022, diversamente dal biennio 2020-2021, c’è stata una buona ripresa delle varie forme di spettacolo e fruizione culturale, con aumenti che vedono più che raddoppiare la partecipazione.
Gli aumenti più consistenti riguardano la fruizione del teatro che, nel 2022, presenta un valore quattro volte superiore rispetto al 2021. La partecipazione a concerti e il recarsi al cinema, in discoteca e a spettacoli sportivi risulta invece triplicata. Tuttavia, la ripresa registrata si arresta a valori inferiori al 2019 per tutte le forme di intrattenimento.
Tra il 2021 e il 2022 la partecipazione è in ripresa per entrambi i sessi, ma con aumenti superiori tra le donne per musei/mostre e teatro, viceversa per gli uomini aumentano più gli spettacoli sportivi, il cinema e le discoteche. Negli altri tipi di intrattenimento l’aumento è stato pressoché analogo. I giovani fino a 24 anni di età sono in genere più propensi a partecipare a forme di intrattenimento fuori casa: 73,3% contro il 43,7% della popolazione di 25 anni e più.
Nel 2022, il 10,8% delle persone ha incontrato tutti i giorni gli amici, ma la quota si è mantenuta ancora al di sotto del valore del 2019. Andamento simile si osserva per la percentuale di persone che ha visto gli amici almeno una volta a settimana (46,3% contro il 48,1% del 2019).
Dall’analisi territoriale emergono quote più elevate nella frequentazione giornaliera degli amici tra coloro che vivono nelle regioni dell’Italia meridionale e insulare, rispetto a chi vive nel Centro e nel Nord. Nel 2022, infatti, i valori più elevati di frequentazione giornaliera degli amici sono stati rilevati in Calabria, Basilicata e Molise (intorno al 17%) e risultano pari a più del doppio di quanto riscontrato in Piemonte, in Veneto e in Friuli-Venezia Giulia, dove sfiorano l’8%.
Comunque, è ripresa l’abitudine a mangiare fuori casa nel tempo libero: nel 2022 è stata pari all’82,3% la quota di persone di 6 anni e più che ha dichiarato di essersi recata nell’anno almeno una volta a pranzo o cena fuori casa (in trattoria, pizzeria, ristorante, birreria, ecc.), quota decisamente superiore a quella del 2021 (70,7%) e solo leggermente inferiore a quella registrata nel 2019 (83,5%).
Fra l’altro, è diminuito il numero di persone che lo ha fatto solo qualche volta l’anno (dal 39,3% del 2021 al 35,2% del 2022) a favore di quelle che vi si sono recate una o più volte al mese (dal 18,7% al 27,8%), una volta alla settimana (da 9,2% a 13,8%) o più volte alla settimana (da 3,5% a 5,5%). Mangiano fuori casa soprattutto gli adolescenti di 14-19 anni (90,4%) e i giovani di 20-34 anni (92,1%), molto meno la popolazione di 65-74 anni (75,2%) e, soprattutto, di 75 anni e più (55,6%). La tendenza degli ultimi dieci anni mostra come l’abitudine a mangiare nel tempo libero in ristoranti, birrerie, ecc. sia un’attività diffusa per la maggior parte della popolazione: interessa almeno tre cittadini su quattro. Le regioni con le quote più alte sono il Trentino (86,4%) e l’Emilia- Romagna (86,1%), mentre quelle con le percentuali minori sono la Calabria (72,8%) e la Sardegna (74,4%).
Le disparità più elevate si riscontrano soprattutto rispetto al livello di istruzione posseduto e, come presumibile, al livello delle risorse economiche familiari. Pranza o cena fuori casa il 92,1% dei laureati, l’87,8% dei diplomati, il 79% di quanti hanno solo la licenza media e soltanto il 53,6% tra chi al massimo possiede la licenza elementare. Inoltre, solo il 62% delle persone con risorse economiche ritenute assolutamente insufficienti ha l’abitudine di mangiare fuori, rispetto al 90,6% di coloro che hanno risorse economiche giudicate ottime.
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