Privati, Imprese - 31 Luglio 2023
Estate calda per il turismo in Italia
Nonostante le incertezze meteo registrate a giugno, per il turismo si prevede un’estate calda in Italia: nel trimestre estivo il sistema ricettivo del nostro Paese dovrebbe registrare 212,8 milioni di presenze, circa 12,5 milioni in più rispetto all’estate 2022 (+6,2%). A trainare la crescita, ancora una volta, i turisti stranieri (+9,6%).
È quanto emerge dall’indagine di Assoturismo-Confesercenti, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, su un campione di 1.492 imprenditori del settore nazionale.
Previsioni positive, che potrebbero anche migliorare: la sensazione di tutto il comparto è che i valori ritorneranno oltre i livelli pre-Covid, grazie alle partenze di coloro che ancora non hanno programmato il viaggio.
Per quanto riguarda gli stranieri, la ripresa è già arrivata. Il crollo scatenato dalla pandemia è stato recuperato e quest’estate ci saranno più turisti esteri rispetto al pre-Covid. Per il trimestre estivo, infatti, si prevedono oltre 101,2 milioni di presenze straniere, il 9,6% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e un valore più alto (+0,9%) anche di quello registrato nell’estate 2019. Gli incrementi più significativi sono stati segnalati per i flussi tedeschi –presenti in tutte le aree e tipologie di offerta, ma soprattutto nelle località dei laghi – francesi, svizzeri, olandesi, britannici, austriaci e belgi. Tra i mercati extraeuropei aumentano soprattutto i visitatori Usa: l’interesse dei turisti americani è orientato prevalentemente verso le città/centri d’arte e le aree rurali e della collina.
Comunque, anche il numero di turisti italiani continua a crescere, sebbene più lentamente. Per l’estate si prevede un aumento del 3,3%, con oltre 111,6 milioni di presenze stimate, però ancora l’1,2% in meno rispetto al 2019.
Dunque, quest’estate dovrebbe ridursi sensibilmente la differenza tra le due componenti del mercato: la quota della domanda italiana è stimata al 52,4%, contro il 47,6% della domanda estera (i valori del 2019 erano rispettivamente 52,9% e 47,1%).
Per il settore alberghiero le aspettative di crescita si attestano al +6,4%, trainate l’incremento del 10,7% di richieste giunte dai mercati esteri. Prenotazioni in crescita anche per il settore extralberghiero, con un +5,9%; ancora determinanti sono le richieste degli stranieri, stimate in aumento dell’8,4% rispetto al 2022.
Le destinazioni.
Durante il periodo estivo la crescita del mercato sarà avvertita in tutte le aree del Paese, anche se non in maniera uniforme. Infatti, l’andamento migliore è stato segnalato dagli imprenditori del Nord Ovest e del Sud/Isole, sostenuto grazie alle prenotazioni dei turisti stranieri in aumento rispettivamente del 14,8% e del 16,2%.
Valori altrettanto positivi sono stati segnalati dagli imprenditori del Centro e del Nord Est, anche questi trainati dalle richieste della domanda straniera.
I risultati migliori del periodo sono attesi per le imprese ricettive delle città d’arte/centri minori, con una crescita stimata dell’8,3%. In particolare, per l’estate, la crescita stimata degli italiani è del 5,7%, mentre le presenze straniere aumentano del 9,7%.
Cresce anche il grado di internazionalizzazione delle città, borghi e centri minori, che ospiteranno prevalentemente stranieri (64,5% del totale).
Per le località dei laghi e le aree rurali e di collina la variazione attesa è del 7,8%.
In crescita anche il movimento turistico delle località marine e montane, rispettivamente con l’incremento del 5,9% e del 6,6%.
Abbastanza positiva anche la percezione delle imprese che operano nelle località termali e ad “altro interesse”, con una crescita stimata rispettivamente del 3,5% e del 3,4%.
“Finalmente quest’estate, dopo tre anni, possiamo dire che è i visitatori stranieri sono tornati ai livelli pre-pandemia, anche se sul fronte della domanda italiana si sente l’erosione della capacità di spesa delle famiglie”, ha commentato Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti.
Che ha aggiunto: “Le previsioni per l’estate restano comunque assolutamente positive. Una conferma dell’attrattività della destinazione Italia e del dinamismo del comparto, che però va più che mai sostenuto. I buoni risultati non devono farci dimenticare vecchi e nuovi problemi: dalla mancanza di infrastrutture alla concorrenza sleale dell’abusivismo turistico, dalla carenza di personale all’incremento dei tassi di interesse sui mutui”.
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