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Camillo Venesio, eletto vicepresidente dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana.

Camillo Venesio, eletto vicepresidente dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana.

Durante la prima assemblea svolta in sessione privata ed in via remota, venerdì 10 luglio è stato confermato all’unanimità il Presidente Antonio Patuelli per i prossimi due anni.

 

Contestualmente sono stati eletti 5 vicepresidenti: Alessandro Vandelli, vicario, (Amministratore Delegato BPER Banca), Francesco Giordano (co-Responsabile Commercial Banking Western Europe UniCredit), Giampiero Maioli (Amministratore Delegato Crédit Agricole Italia), Corrado Sforza Fogliani (Presidente Associazione Nazionale fra le Banche Popolari), Camillo Venesio (Amministratore Delegato e Direttore Generale Banca del Piemonte).

 

Congratulazioni al Presidente e al nuovo Consiglio, in particolar modo al nostro Amministratore Delegato Camillo Venesio.

 

Buon Lavoro!

 

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Casa, un bene essenziale, ambito e amato.

Casa, un bene essenziale, ambito e amato.

Per il 90% degli italiani la casa è in cima alla lista delle priorità.

 

La casa è quel luogo caldo e accogliente dove condividere il tempo con chi si ama ed oggi più che mai è in cima alla lista dei desideri degli italiani.
Nel Bel Paese, infatti, è elevata più che altrove la quota delle famiglie che sono, o aspirano a essere, proprietarie del loro “nido”, piccolo o grande che sia.
Per il 90% degli italiani la casa è in cima alla lista delle priorità, ma il 48% si dichiara poco o parzialmente soddisfatto dell’abitazione in cui vive.

 

Per noi italiani l’abitazione riveste una molteplicità di significati che vanno ben oltre l’idea di bene fisico dal valore economico, oggi infatti si parla di “valore esistenziale” della propria casa, percepita come un luogo affettivo e di espressione di chi la abita.

 

Durante questo periodo di emergenza sanitaria, la casa si è trasformata ancora di più in un rifugio sicuro in cui si è riscontrata una forte necessità di avere spazi interni, e possibilmente anche esterni, vivibili e ben organizzati.
Dopo il periodo di smarrimento iniziale, causato dal lockdown totale, gli Italiani si sono resi conto dei pregi e dei difetti delle abitazioni in cui vivono e, come rivela Tecnocasa, dal 9 marzo sono diminuite le visualizzazioni dei monolocali in città.

 

Anche le spese per la casa sono tra quelle considerate prioritarie, come confermato dalla più recente rilevazione da parte dell’Istat.
Dei 3,7 milioni di famiglie che vivono in abitazioni di proprietà, una su cinque paga un mutuo.

 

L’istituto nazionale di statistica aggiunge che proprio alla casa – per la sua manutenzione, come per l’acqua, l’elettricità, il gas – si deve il 35,5% della spesa mensile delle famiglie che ne sono proprietarie; mentre questa quota scende al 33,2% per le famiglie in affitto.

 

In Italia, il 18,4% delle famiglie paga un affitto per l’abitazione in cui vive.
La quota più elevata di famiglie in affitto si registra nelle città metropolitane (26,2%) e nei loro comuni periferici, oltre che in quelli con almeno 50mila abitanti (21,5%).

 

Se la casa è il desiderio primario degli italiani, oggi non è più un problema acquistare, costruire o ristrutturare, Banca del Piemonte con ADESSOpuoi CASA e con ADESSOpuoi SUBITO ti offre soluzioni su misura per te.

 

Il sogno di una casa perfetta, diventa realtà!

 

 

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Camillo Venesio interviene nel ciclo “I colloqui del lunedì”, l’approfondimento culturale del Centro Studi Piemontesi

Camillo Venesio interviene nel ciclo “I colloqui del lunedì”, l’approfondimento culturale del Centro Studi Piemontesi

Camillo Venesio, interviene nel ciclo “I colloqui del lunedì”, l’approfondimento culturale del Centro Studi Piemontesi.

 

Il nostro Amministratore Delegato presenta il libro “9 marzo 1946. L’audizione di Camillo Venesio” in cui si riporta l’audizione di suo nonno, Camillo Venesio alla Commissione Economica del Ministero per la Costituente nel primo dopoguerra.

 

Si parla di importanti messaggi di crescita e speranza da cui trarre forza ed insegnamento per affrontare la crisi odierna.

Impegno, volontà, duro lavoro, determinazione e serietà, ingredienti di allora di cui oggi la nostra Italia ha bisogno.

 

La presentazione del libro si sarebbe dovuta tenere presso il Centro Studi Piemontesi il 24 febbraio, ma è stata annullata per via dell’epidemia che stava iniziando a coinvolgere tutto il nostro Paese.

 

Guarda subito il video!

 

Politica, una perfetta sconosciuta.

Politica, una perfetta sconosciuta.

Quasi un quarto degli italiani ha un distacco totale dalla vita politica.
Lo dice l’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, precisando che sono 12,2 milioni i cittadini che non si informano di politica né partecipano, in forma diretta o indiretta. Si tratta del 23,2% della popolazione di 14 anni e più, donne per quasi i due terzi (circa 7,7 milioni) e uomini per il 17,7% (4,5 milioni). I più lontani dalle varie forme di partecipazione politica sono i minori (il 46,6%) e gli anziani (il 30,3% degli ultrasettantacinquenni). Anche dal punto di vista territoriale, il distacco divide l’Italia: più rilevante nelle regioni del Mezzogiorno, dove il 30,6% degli over 14 anni non partecipa in alcun modo, rispetto al 18,3% del Nord e al 21,6% del Centro Italia.

 

Un altro dato che emerge dall’Istituto nazionale di statistica, rivela che la partecipazione politica è direttamente proporzionale al titolo di studio: si mostra totalmente indifferente il 38,8% di chi ha al massimo la licenza elementare, mentre si scende al 17,1% per i diplomati e all’8,8% per i laureati. Inoltre, l’assenza di partecipazione politica è legata alla condizione lavorativa; infatti, riguarda il 30,7% dei disoccupati a fronte del 16,6% degli occupati. E tra questi ultimi, il disinteresse alla politica è minimo tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (8,1%) e massimo, invece, tra gli operai (24,7%).

 

Il distacco dalla vita politica del nostro Paese è in crescente aumento: nel 2014 riguardava per lo più i giovani, il fenomeno però si è allargato rapidamente andando ad interessare anche le fasce più adulte della popolazione, tradizionalmente più impegnate politicamente.

 

Neanche il web aiuta a combattere il disinteresse verso la politica: la verità è che non ci si informa né attraverso le fonti tradizionali così come non lo si fa tramite internet.
Le ragioni? Mancanza di interesse in primis, seguita da sfiducia nel sistema politico, poiché viene visto come argomento spinoso e complicato e perché non si ha abbastanza tempo da dedicarvi.

 

Le differenze di genere non sono marcate: le donne sono relativamente più disinteressate e gli uomini più sfiduciati. Tra coloro che non si informano di politica, in alcun modo, il disinteresse raggiunge il picco tra i giovani fino a 24 anni (oltre il 70%), per poi diminuire gradualmente con l’età, pur non scendendo mai sotto il 60%. La sfiducia nella politica, invece, tende ad aumentare con l’età, almeno fino ai 60 anni (con un picco del 33% circa tra i 55 e i 59 anni) e si riduce tra i più anziani.

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