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Startup ed imprese giovani: trend positivo in Piemonte

Startup ed imprese giovani: trend positivo in Piemonte

Nella nostra Torino travagliata dagli ultimi avvenimenti, uno sprazzo di luce arriva dalle imprese che fanno capo a giovani under 35.

 

L’anno scorso, nella provincia di Torino, il numero delle imprese che fanno capo a giovani fino a 35 anni non solo non è calato, come è successo in tutto il resto del Piemonte e in buona parte d’Italia, ma è addirittura aumentato.

 

Certo, di poco, ma quel poco che ci permette di guardare con positività al futuro dal momento che, oggi più che mai, lo spirito imprenditoriale giovanile è fondamentale per la crescita e la diffusione del benessere economico e non.

 

Sono quindi 21.027 le imprese giovanili attive nella provincia di Torino al 31 dicembre scorso, contro le 21.005 alla stessa data del 2018.
Non solo le imprese guidate dai giovani, ma anche le startup innovative sono cresciute in Piemonte.

 

Il dato positivo arriva dalla nostra provincia: Torino infatti vanta 385 startup innovative registrate nel primo trimestre, 9 in più rispetto al 31 dicembre 2019.

 

Torino si aggiudica il quarto posto nella graduatoria nazionale, preceduta dalle province di Napoli (439), Roma (1.147) e Milano (2.198).

 

Ma quando un’impresa può definirsi startup innovativa? Quando quell’impresa, (Srl, Srls, Spa, Sapa, costituita anche in forma cooperativa e non quotata su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione) si contraddistingue per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. La nuova impresa, quindi, deve proporre prodotti o servizi che abbiano una forte matrice tecnologica e capaci di apportare un cambiamento positivo nel proprio settore.

 

Le startup innovative rappresentano, in tutti i Paesi avanzati, un elemento chiave per migliorare l’economia, sono motore della crescita e dell’innovazione, creano occupazione, e pertanto tutti i Governi competitivi cercano di agevolarne la costituzione. Anche il nostro Paese sostiene la nascita delle startup attraverso una regolamentazione che ne semplifica la costituzione e contempla delle agevolazioni.

 

È bene infatti ricordare che le stratup non contribuiscono solo all’innovazione e alla crescita del nostro Paese, ma anche in maniera significativa alla creazione di posti di lavoro: 65.000 sono le persone impiegate nelle startup, delle quali almeno 50.000 sono soci di capitale dell’azienda.

 

Un altro dato interessante rivela che il 17,5% delle startup innovative è stato fondato da under 35 ed il 13,3% di queste micro imprese è femminile.

 

E’ forse davvero arrivato il momento di lasciare spazio ai giovani per rilanciare il nostro Paese!

Anche durante il lockdown pasta, pizza e pane rimangono i grandi amori degli italiani

Anche durante il lockdown pasta, pizza e pane rimangono i grandi amori degli italiani

Per necessità, per piacere o come antistress il fai da te culinario ha aiutato a superare la chiusura forzata in casa, ma ha portato a considerevoli rincari dei prezzi delle materie prime più utilizzate.

 

Per gli italiani il lockdown, imposto dall’emergenza Coronavirus, ha fatto ritrovare la voglia di cucinare regalandoci il piacere di riscoprire tradizioni gastronomiche tipicamente nazionali, come la pasta fatta a mano, la pizza e persino il pane fatto in casa.

 

Questa attitudine culinaria non è stata testimoniata solo dalla condivisione di questi momenti casalinghi sui social, ma a certificare la nuova tendenza antistress del fai da te culinario è stata la rilevazione dei prezzi all’ingrosso, effettuata dalle Camere di Commercio ed elaborata da Unioncamere e Borsa merci telematica, dalla quale è emerso il rincaro del 7% delle farine a marzo rispetto a febbraio.

 

Questo aumento è da considerarsi in conseguenza proprio dell’aumento delle vendite nei supermercati non solo delle farine, ma anche del 2,4% per la semola, ingrediente prezioso soprattutto per la pasta fatta in casa.
Alla voglia di mettere “le mani in pasta” degli italiani, ristretti tra le mura domestiche dal Covid-19, si deve anche l’aumento del prezzo delle uova, salito del 4,2% rispetto a febbraio e del 17,7% su base annua.

 

L’innalzamento della domanda di farine e sfarinati per uso domestico è stata tale da compensare la pesante riduzione delle vendite destinate al sistema della ristorazione e dell’alberghiero. I prezzi di marzo di questi prodotti sono i più elevati anche rispetto allo scorso anno.

 

Comunque, la riscoperta del piacere di cucinare da parte degli italiani è andata in parallelo alla crescente attenzione al costo della spesa. A dimostrarlo è anche il forte aumento dei prezzi all’ingrosso delle carni di pollo, meno accentuata, invece, è stata la crescita dei prezzi della carne di tacchino, di quelle suine e di vitellone.

 

Gli effetti del lockdown nel settore della ristorazione e dell’ospitalità, con la conseguente forte contrazione della domanda di prodotti freschi, emergono con evidenza, invece, dal calo dei prezzi del latte spot nazionale e dei prezzi all’ingrosso dei formaggi a lunga conservazione.
Tali ribassi sono conseguenti anche alla caduta delle esportazioni, solo in parte bilanciate dalle vendite nella Grande distribuzione organizzata (Gdo).

 

Sono rimasti sostanzialmente stabili, finora, i prezzi dei vini, che, soprattutto nel segmento di maggior pregio, stanno risentendo negativamente della chiusura del settore della ristorazione, solo in parte compensata dalle vendite nella Gdo.

DOP, IGP e STG le sigle dell’eccellenza

DOP, IGP e STG le sigle dell’eccellenza

L’Italia, con 299 riconoscimenti, detiene il primato europeo.

 

Le sigle DOP, IGP e STG fanno ormai parte della nostra quotidianità, ma cosa indicano realmente?

 

DOP è l’acronimo di Denominazione di Origine Protetta, IGP sta per Indicazione Geografica Protetta e STG significa Specialità Tradizionali Garantite, oltre al loro significato intrinseco, queste denominazioni rappresentano l’eccellenza italiana del settore agroalimentare e, inoltre, un fattore di forte competitività per il nostro paese.

 

Un altro tassello di cui andare fieri e per il quale tutto il mondo guarda verso l’Italia.

 

La valenza di questo settore è sottolineata dal primato del nostro Paese con 299 riconoscimenti conferiti dall’Unione europea.

 

A partire dal 2007, come ha censito l’Istat, il settore agroalimentare dei prodotti di qualità ha registrato una continua crescita, soprattutto delle superfici agricole utilizzate e anche dei processi di trasformazione.

 

Data anche la distribuzione delle produzioni DOP, IGP e STG, il 45% degli operatori svolge la propria attività nelle regioni settentrionali (circa il 30% nel Nord-Ovest).

 

In particolare, il Piemonte risulta la regione con il più alto numero di comuni (288) con la superficie impiegata per i prodotti di qualità, battendo anche Sicilia (236), Toscana (222), Calabria (216) e Puglia (197).

 

Nella nostra regione annoveriamo tra i prodotti: il Castelmagno DOP, il Bra DOP e la Robiola di Roccaverano DOP, il Salame Piemonte IGP, il Riso Baraggia biellese e vercellese DOP, le Nocciole del Piemonte IGP, il Fagiolo Cuneo IGP, la Mela rossa Cuneo IGP e il Marrone della Val di Susa IGP.

 

Il settore dell’agroalimentare è di rilevante importanza sia in termini di produzione che di occupazione per la nostra intera penisola.

Camillo Venesio intervistato da Il Corriere della Sera

Camillo Venesio intervistato da Il Corriere della Sera

Camillo Venesio, intervistato da Il Corriere della Sera ed. Torino, parla della situazione attuale del nostro paese con la lucidità e l’ottimismo che da sempre lo contraddistinguono: “Siamo tutti nella stessa barca: famiglie, imprese e banche. Dobbiamo uscire da questa crisi tutti insieme”.

 

Banca del Piemonte è impegnata al massimo per aiutare e sostenere i suoi Clienti e il territorio come dimostra anche l’importante donazione fatta a favore della Città della Salute di Torino per contribuire alla lotta al Covid-19.

 

Leggi l’intervista completa

 

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Banca del Piemonte e la famiglia Venesio, effettuano un’importante donazione alla Città della Scienza e della Salute di Torino

Banca del Piemonte e la famiglia Venesio, effettuano un’importante donazione alla Città della Scienza e della Salute di Torino

Banca del Piemonte e la famiglia Venesio ufficializzano un’importante donazione a favore della Città della Scienza e della Salute di Torino che concorre alla lotta al Covid-19.

 

Anche in questa terribile circostanza, l’intento è quello di stare accanto alle persone e al territorio.

La donazione effettuata contribuirà al monitoraggio sierologico dello sviluppo di IgG anti Sars-cov2 che sarà esteso a tutti gli 11.000 operatori della Città della Scienza e della Salute di Torino nell’ambito di un ampio progetto di ricerca, volto a identificare indirettamente la prevalenza di pregresse infezioni anche asintomatiche e a verificare il mantenimento delle stesse in un arco temporale prolungato.
La donazione permetterà, inoltre, di attuare rilevanti lavori di miglioramento infrastrutturale per contribuire alla lotta al Covid-19.

 

Camillo Venesio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca del Piemonte, ha dichiarato: “Siamo felici di dare il nostro contributo alla lotta a questa terribile pandemia. Banca del Piemonte e la mia famiglia confermano ancora una volta di essere vicini a Torino e al Piemonte, sostenendo in questo caso l’impegno di una delle eccellenze sanitarie della città. Ringrazio la professoressa Paola Cassoni, la professoressa Cavallo, i professori Divella e Gontero e il Direttore Sanitario Scarmozzino per la loro efficienza, concretezza e per il loro straordinario impegno”.

 

Paola Cassoni, Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio della Città della Scienza e della Salute di Torino ha affermato: “Insieme alla Direzione di CSS esprimo, a nome di tutto il personale e di tutti i pazienti, la profonda riconoscenza nei confronti di Banca del Piemonte e della famiglia Venesio. Questa generosa donazione ci permette di sviluppare in modo approfondito e strutturato una serie di attività correlate all’infezione da Sars-cov2 ed alle criticità connesse”.

 

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