Il partigiano Vittorio Pozzo
Sulle pagine de Il Corriere della Sera un racconto carico di storia e patriottismo che ha coinvolto il nostro fondatore, Camillo Venesio, nel 1945.
Sulle pagine de Il Corriere della Sera un racconto carico di storia e patriottismo che ha coinvolto il nostro fondatore, Camillo Venesio, nel 1945.
L’estate è alle porte e con essa arriva il momento di pianificare le vacanze.
Ma cosa succede ai nostri investimenti durante questo periodo?
Il nostro Stefano Stillavato, fund Selector & Financial Analyst, ne ha parlato sull’ultimo numero della rivista RankiaPro Italia.
La parola d’ordine per la componente azionaria di portafoglio in vista dell’estate? “Cautela”.
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Il Gruppo Credito, Finanza e Assicurazioni dell’Unione Industriali Torino, è un nuovo raggruppamento merceologico che riunisce più di quaranta aziende fra banche, advisor, imprese assicuratrici e broker, SIM, SGR e società finanziarie, tutti settori strategici per lo sviluppo economico del territorio.
L’obiettivo del Gruppo è di promuovere, rappresentare, tutelare e assistere le imprese associate nei rapporti con le istituzioni, con le organizzazioni economiche, politiche e sindacali e con ogni altra componente della società, studiando le esigenze delle imprese e del territorio, al fine di promuovere e proporre progettualità su temi correlati al mondo finanziario, come la crescita dimensionale, il rafforzamento patrimoniale e le tematiche ESG.
Il Gruppo intende inoltre rafforzare e consolidare i rapporti tra le oltre duemila aziende associate all’Unione Industriali Torino e il sistema finanziario.
Un’ulteriore opportunità per presentarsi in modo coeso nei confronti degli interlocutori istituzionali, nella gestione delle risorse dei Fondi Strutturali, nonché nella condivisione di progetti che siano in grado di favorire la crescita e la competitività delle imprese, la transizione digitale e la sostenibilità.
Nominate giovedì 13 luglio, durante la prima assemblea le cariche: alla presidenza Erica Azzoaglio – Banco Di Credito P. Azzoaglio, e alla vicepresidenza Stefano Cappellari – Intesa Sanpaolo e Alberto Pianta – Marsh spa.
All’interno del Consiglio, Giancarlo Poletto – Condirettore Generale di Banca del Piemonte.
Le origini della nostra storia sulle pagine de Il Monferrato, leggi l’articolo completo!
Una grande soluzione per le imprese di micro, piccole e medie dimensioni (PMI) e per i professionisti titolari di partita Iva. È quello che rappresenta il Fondo pubblico di garanzia per quanti di questi soggetti economici hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie.
E che il Fondo di garanzia costituisca una grande soluzione lo confermano i numeri: dal primo giorno di gennaio al 16 giugno di quest’anno, di domande di accesso al Fondo di garanzia ne sono state accolte 107.944, delle quali 8.000 provenienti dal Piemonte, per un totale di finanziamenti concessi pari a 20,234 miliardi di euro (1,374 miliardi a PMI e titolari di partita Iva in Piemonte) con importi garantiti per 15,232 miliardi (1,045 in Piemonte).
Nell’intero 2022 le domande accolte a livello nazionale sono state 283.056 con relativi finanziamenti concessi pari 53,9 miliardi, 42,1 dei quali garantiti dal Fondo pubblico.
La garanzia del Fondo, fattore fondamentale del successo di questo strumento di politica economica, è infatti una agevolazione del ministero dello Sviluppo economico, finanziata anche con risorse europee. Può essere attivata solo a fronte di finanziamenti concessi da banche – compresa la Banca del Piemonte – società di leasing e altri intermediari finanziari.
Il Fondo non interviene direttamente nel rapporto tra banca e cliente: tassi di interesse, condizioni di rimborso ecc., sono lasciati alla contrattazione tra le parti, fermo restando che sulla parte garantita dal Fondo non possono essere acquisite garanzie reali, assicurative o bancarie.
La garanzia pubblica, infatti, in pratica, sostituisce le garanzie normalmente richieste per ottenere un finanziamento.
Come funziona il Fondo di garanzia?
Possono essere garantite sia le imprese di micro, piccole o medie dimensioni iscritte al Registro delle Imprese tenuto dalle Camere di commercio sia i professionisti titolari di partita Iva.
Ma la PMI o il professionista non può inoltrare la domanda direttamente al Fondo. Deve, quindi, rivolgersi a una delle banche abilitate, come la Banca del Piemonte, per richiedere il finanziamento e, contestualmente, richiedere che sul finanziamento sia acquisita la garanzia del Fondo. Sarà la banca stessa, perciò, a occuparsi della domanda.
In alternativa alla banca, ci si può rivolgere a un Confidi accreditato, che garantisce l’operazione in prima istanza e che si occuperà di richiedere la controgaranzia al Fondo.
Ai fini dell’ammissibilità alla garanzia, il gestore del Fondo, che è il Mediocredito Centrale, non effettua alcuna valutazione del merito di credito del soggetto beneficiario finale, in deroga alle ordinarie disposizioni operative del Fondo.
Le procedure sono snelle e veloci: in tempi rapidi vengono verificati i requisiti di accesso e adottata la delibera dal Consiglio di gestione del Mediocredito Centrale, che si riunisce due volte a settimana. L’impresa viene informata vie e-mail sia della presentazione della domanda sia dell’adozione della delibera.
Possono essere garantiti i soggetti che svolgono attività economica appartenente a qualsiasi settore. Però, fatte salve alcune attività ausiliarie, non è ammissibile il settore delle attività finanziarie e assicurativo.
La Banca del Piemonte precisa che la percentuale di copertura del Fondo varia dal 30% (o 50% se la durata è superiore a 37 mesi) all’80% dell’importo del finanziamento e con una garanzia massima di cinque milioni di euro.
Il pagamento di rate di capitale e interessi, mensile o trimestrale, avviene secondo un piano di ammortamento a scadenze concordate. Il tasso è fisso o variabile e la durata del finanziamento con garanzia del Fondo va dal minimo di 18 mesi al massimo di 120 mesi, più un’unica rata di preammortamento.
I documenti richiesti all’impresa o al professionista con partita Iva per ottenere il finanziamento garantito dal Fondo sono: la visura camerale aggiornata ai sei mesi precedenti, l’elenco degli affidamenti bancari/leasing; l’elenco dei principali clienti e fornitori con il dettaglio dei relativi importi; il bilancio ufficiale/la dichiarazione dei redditi; il bilancio infrannuale; il bilancio consolidato e/o i bilanci delle società del gruppo di appartenenza; il piano previsionale/budget; la dichiarazione degli immobili di proprietà e, infine, i documenti giustificativi, quali fatture e preventivi.
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