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Quello che conta per te

Come Banca, ma prima di tutto come persone, desideriamo essere al tuo fianco per supportarti nella gestione della tua vita economica. Attraverso questa rubrica, mettiamo a tua disposizione le nostre competenze e la nostra esperienza per aiutarti a navigare con maggiore sicurezza tra le sfide finanziarie quotidiane. Il nostro obiettivo è offrirti strumenti utili e consigli pratici, affinché tu possa prendere decisioni autonome e consapevoli in tutti gli ambiti della tua vita che richiedono attenzione economica.

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Le sfide di oggi

Fare le cose per bene

I punti di attenzione di una buona pianificazione finanziaria

#13 Fare le cose per bene

Indice dei contenuti

Gli italiani, si sa, sono un popolo di risparmiatori. A dispetto della immagine internazionale, che ci vede ancora un po’ cicale, orientate alla musica, al presente e al bel vivere, mettiamo via soldi, perché sappiamo che il futuro è incerto e che qualcosa di inatteso può sempre accadere.

Questo “mettere via i soldi” si chiama, tecnicamente, accantonamento. Psicologicamente, ci rende sereni quando il nostro conto corrente è capiente e preoccupati quando gli avanzi di cassa sono pochi.

Siamo, di converso, poco abituati a pianificare, una attività che consiste nel suddividere i soldi tra liquidità, riserva, investimento, protezione, pensione e così via dando ad ogni voce un importo e una finalità specifica.

Vedremo, di seguito, perché questo ci può aiutare ad essere più ricchi e più sereni.

Il costo di accantonare

Il tasso di risparmio, negli ultimi anni, è in calo ma siamo tuttavia sopra il 10,6% dei redditi (Eurostat, Household saving rate 2023). Dove sono questi soldi? Molti sono investiti in strumenti finanziari o assicurativi ma il dato che stupisce è che, facendo una media degli ultimi anni, i soldi che teniamo sui conti correnti o in strumenti di semplice deposito sono 1.600 miliardi, più di 27.000 € pro capite.

Tali risorse, se lasciate infruttifere, sono erose dall’inflazione, che ne riduce il potere d’acquisto nel tempo. Ad esempio, chi avesse lasciato 10.000 euro sul conto corrente all’inizio del 2022, a fine anno avrebbe avuto lo stesso importo nominale, ma con un potere d’acquisto ridotto a 9.190 euro a causa dell’8,1% di inflazione. Dopo un ulteriore anno, l’inflazione del 5,4% nel 2023 avrebbe ridotto il valore reale a 8.694 euro. Infine, con l’0,8% di inflazione nel 2024, il potere d’acquisto sarebbe pari a 8.624 euro.

Per arginare questo fenomeno, dovremmo imparare a suddividere i nostri risparmi per spese presenti, rischi, progetti futuri.

Il denaro non è fatto per essere tenuto fermo, perché star fermi significa evaporare piano piano. Richiede, come un fiume, ricambio e destinazione.

Le fasi di un buon piano

Un piano, in pratica, suddivide i soldi in base alle voci di spesa presenti e future. I soldi destinati ai rischi non vanno accantonati: esistono le assicurazioni, che con poco ci mettono al riparo da molto.

I soldi destinati ai progetti futuri, diversamente, vanno investiti, perché il tempo ed i mercati finanziari possano farli crescere. Un piano finanziario consiste proprio in questo: nel dividere i soldi tra spese correnti, rischi, progetti di vita, così che ogni “cassetto” remuneri il nostro danaro nel modo migliore. Questa attività dà benessere e risultati. Le aree di attività di un piano finanziario sono 6: budget (mettere a posto i conti di casa), debito (gestire mutui e prestiti), protezione (mitigare le conseguenze economiche degli imprevisti), pensione (gestire la longevità), investimento (avere il denaro necessario per i progetti di vita futuri) e successione (gestire il passaggio generazionale dei nostri beni e i nostri soldi).

Ogni area economica richiede 6 passi:

  • 1 – Definire gli obiettivi, ossia i bisogni e i desideri (cosa vogliamo fare dei soldi)
  • 2 – Dare un valore a quel che abbiamo già fatto per raggiungere i nostri obiettivi
  • 3 – Confrontare quel che desideriamo e quello che abbiamo già iniziato a fare, per misurare se e quanto manca
  • 4 – Decidere quali sono i modi migliori per ottenere quel che desideriamo
  • 5 – Selezionare le persone cui chiedere aiuto e gli strumenti adatti
  • 6 – Verificare nel tempo se il nostro piano di navigazione è allineato o se bisogna cambiar strade

Cosa può capitare e quanto capita

L’annuario statistico dei vigili del fuoco ci informa che nel 2023 ci sono stati 38.021 interventi per incendi ed esplosioni direttamente legati ad abitazioni. Su base giornaliera questo significa 104 interventi al giorno. Gli incendi, naturalmente, possono danneggiare parti strutturali (porte, finestre, infissi), mobili ed elettrodomestici, beni. Se a questi eventi aggiungiamo allagamenti, fughe di gas e tutti gli altri danni che non hanno a oggetto i vigili del fuoco ma altre specializzazioni, ne emerge una grande diffusione di possibili eventi che possono colpire gestione e possesso di una casa.

Ci sono poi danni di origine volontaria, ossia dolosa. Tra questi, il più diffuso è il furto in abitazione.

Censis («La casa che vorrei. Spazio sicuro e che rassicura», realizzato dal Censis con il contributo del Servizio Analisi Criminale del Ministero degli Interni) ci presenta un quadro molto chiaro: 9 milioni di italiani ha subito almeno un furto in casa e il 44,5% conosce vicini e amici che sono stati vittime dello stesso reato. Nel 2022 sono stati commessi complessivamente 135.447 furti e rapine in abitazione e sebbene il numero sia inferiore al passato la percezione di insicurezza degli abitanti è molto forte. Va inoltre ricordato il tema della responsabilità civile di chi vive o possiede una casa, e che ci rende responsabili dei danni che possiamo causare ad altri in modo del tutto involontario, ad esempio per lavatrici che perdono, tubature che si guastano e così via.

Un piano finanziario è una normale attività produttiva: ci sono materie prime e fasi di lavoro. L’esito è qualcosa che prima non c’era e che ha valore: la protezione e la crescita.

In pratica: alcuni esempi

Proviamo a fare alcuni esempi. La prima fase di un piano consiste nel mettere a fuoco cosa desideriamo e di cosa abbiamo bisogno. Tipicamente, gli obiettivi personali e familiari possono comprendere l’acquisto di una casa, lo studio dei figli, vivere una pensione ricca di opportunità e così via. Perché questi non siano solo sogni ma progetti a ciascun obiettivo va dato un tempo ed un importo.

Ad esempio, un recente studio di Udu/Federconsumatori ci dice che uno studente universitario ha bisogno di 9.379 euro annui se studia dove vive, 10.293 euro annui se fa il pendolare, 17.498 euro annui se è costretto a muoversi fuorisede. Se invece il nostro obiettivo è quello di comprar casa a Torino, è bene mettere in conto, al netto delle spese notarili e di intermediazione, 2.041 euro al metro quadro (immobiliare.it). Una volta che abbiamo messo in fila gli obiettivi (quando e quanto ci vuole), è bene dar loro una priorità e valorizzare quel che abbiamo già. Risparmi, contributi previdenziali, liquidazioni future, investimenti in corso sono alleati che vanno misurati, per capire quanto manca a raggiungere quel che desideriamo. Poi ci si confronta con gli operatori bancari, finanziari ed assicurativi per capire come gestire soldi, tempo, rischi per avvicinarci il più possibile a quel che serve. Infine, si trasformano i progetti in azione, ripartendo il denaro negli strumenti più appropriati e, periodicamente, si riesamina il tutto, sia per gestire i cambiamenti che per accogliere nuove situazioni.

“Per passare da sogni a progetti occorre dare a ciascun obiettivo un tempo e un importo”

La prosperità economica inizia dagli obiettivi: nessun viaggio arriva a compimento se non c’è una meta. Poi, come in ogni navigazione, si vede dove ci si trova, si misura il viaggio e si sceglie il tipo di percorso. Una attività normale, che svolgiamo abitualmente ma non per i nostri soldi.

I vantaggi del pianificare

Quel che stiamo dicendo è che è un peccato usare in modo ingenuo i soldi che guadagniamo con fatica e che questo ci toglie possibilità e benessere. Questo pensiero, semplice, è confortato da una infinità di studi e ricerche che mostrano che chi pianifica ha più soldi, vive meglio ed è anche più sereno. Una recente analisi del Financial Planning Standard Boards (FPSB VALUE OF FINANCIAL PLANNING GLOBAL CONSUMER RESEARCH 2023) elenca i principali vantaggi percepiti dai consumatori che hanno messo in atto un piano finanziario:

miglioramento del benessere finanziario e della tranquillità,
miglioramento della fiducia nel processo decisionale finanziario
aiuto nel semplificare e spiegare le questioni finanziarie
risparmio di tempo e fatica nell’organizzare e nel prendere decisioni sulle finanze
maggiore crescita della ricchezza
miglioramento della libertà finanziaria e del controllo
– aiuto nello stabilire e raggiungere gli obiettivi
miglioramento della fiducia in se stessi
– capacità di raggiungere il tenore di vita desiderato
migliore capacità di gestire costi imprevisti (ad esempio, costi sanitari)

Resta tuttavia da capire se la pianificazione possa essere fatta da sé o se sia utile rivolgersi a qualcuno che sia professionalmente in grado di aiutarci. Qui, i riferimenti sono due. In primo luogo, la più accreditata definizione di educazione finanziaria (OCSE, 2005) indica che bisogna imparare a scegliere chi può aiutarci nella gestione del denaro. Ci sono poi numerosi studi (ad esempio quelli del sociologo Malcolm Gladwell) che evidenziano come, per essere esperti di qualcosa, bisogna dedicarci almeno 10.000 ore. In pratica, come tutte le attività desiderabili ma serie, la pianificazione non ammette ingenuità e deve avvalersi di esperti.

Non basta informarsi per sapere, né sapere per saper fare. Come ogni attività professionale, anche la pianificazione finanziaria richiede supporti e confronti con Consulenti affidabili e capaci.

Conclusioni

Il passaggio da accantonamento a pianificazione è cruciale per dare ai propri soldi il percorso più adeguato e, in ultima analisi, stare meglio. Perdere soldi per pigrizia, disattenzione e mancanza di organizzazione è qualcosa che non ci meritiamo, specie in un’epoca nella quale risparmiare è sempre più difficile. Per questo, con calma e serenità, vale la pena di dedicare qualche mezz’ora ogni anno alla propria stabilità presente e futura, dalla quale dipende buona parte della nostra felicità economica.

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