- 18 Marzo 2021
Il mercato dei mutui immobiliari non teme la pandemia
Il mercato dei mutui immobiliari non teme la pandemia e ha fatto registrare, nell’anno appena concluso, una crescita del 2,8% delle richieste. Un fenomeno spinto da un vero e proprio boom delle surroghe, favorito da tassi di interesse estremamente appetibili che hanno stimolato le famiglie in cerca di soluzioni più sostenibili a rinegoziare anche contratti di recente stipula. Queste alcune delle evidenze più significative che emergono dall’analisi sul patrimonio informativo di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie gestito da Crif.
“Il risultato conferma la solidità del comparto” ha commentato Simone Capecchi, executive director di Crif, dalla cui analisi emerge un andamento estremamente variabile nel corso dell’anno, con un congelamento delle richieste durante la fase di lockdown della scorsa primavera e un deciso e rapido recupero a partire da giugno, che è perdurato per quattro, mesi fino alla nuova secca frenata dell’ultimo trimestre, in coincidenza della seconda ondata di contagi che ha colpito il Paese.
Secondo autorevoli previsioni, in assenza di situazioni estremamente critiche il 2021 dovrebbe evidenziare un progressivo recupero delle richieste di mutui, con una variazione positiva compresa tra l’11% e il 26%, con un picco negativo del 5% in caso di scenario meno favorevole.
“Seppur con una partenza lenta – ha sottolineato Capecchi – le previsioni per l’anno in corso vedono una crescita del ricorso al credito immobiliare da parte delle famiglie, favorita dall’auspicato miglioramento dello scenario economico e dalla crescente propensione a valutare l’acquisto di abitazioni più confortevoli in virtù delle nuove esigenze abitative emerse durante i periodi di restrizione che hanno obbligato gli italiani a restare in casa”.
Segnali incoraggianti per il comparto arrivano anche dall’andamento dell’importo medio richiesto che, seppur condizionato dall’elevata incidenza dei mutui di sostituzione, che per natura si caratterizzano per importi più contenuti, nel 2020 si è attestato a 133.577 euro, in crescita del 2% rispetto all’anno precedente, quando si era fermato a 130.976 euro. Nel complesso, l’importo dei mutui richiesti negli ultimi anni è costantemente cresciuto, facendo segnare il picco degli ultimi dieci anni.
Guardando agli importi, quasi i 3/4 delle richieste presenta un importo al di sotto dei 150.000 euro, a conferma della propensione delle famiglie a orientarsi verso soluzioni in grado di pesare il meno possibile sul bilancio familiare. La distribuzione per fasce di importo nel 2020 è rimasta pressoché stabile rispetto all’anno precedente, con una lieve contrazione delle richieste nella classe inferiore ai 75.000 euro (22,6% contro il 24% del 2019), compensata da una equivalente crescita nella classe tra 150.000 e 300.000 euro.
La durata delle richieste di mutuo conferma la propensione delle famiglie a orientarsi verso soluzioni in grado di pesare il meno possibile sul proprio bilancio; nel 2020, infatti, oltre il 76% delle richieste di mutuo si è caratterizzato per una durata superiore ai 15 anni, proprio per spalmare il piano di rimborso su un arco temporale di lungo periodo.
Analizzando la distribuzione delle interrogazioni in relazione all’età del richiedente, dall’ultimo aggiornamento del Barometro Crif emerge uno scenario sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente: al primo posto si conferma la fascia compresa tra i 35 e i 44 anni, che rappresenta il 33,8% del totale.
In questo positivo scenario per il mercato dei mutui immobiliari, Banca del Piemonte, da sempre molto attenta alle esigenze dei suoi Clienti, dal 1° marzo fino al 30 luglio 2021, offre condizioni vantaggiose per i mutui casa a tasso fisso.
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