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Ho visto Nina volare

I luoghi fisici e dell’anima di Fabrizio De André

I luoghi dello spazio, della mente, dell’anima di Fabrizio De André. Lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio morale della Fondazione De Andrè Onlus

 

Genova. Il mare. I suoni del mediterraneo. Il porto. E poi la Sardegna andando fino al cuore di quella terra, il sogno dell’agriturismo e la malattia del sequestro. E ancora, il Piemonte, terra di cascine abitate nell’infanzia..

E poi ancora più lontano, fino a giungere al “non luogo” di Khorakhanè, in un futuro che è ancora speranza, sarà guarigione. Ripercorrere i “luoghi” di De Andrè significa viaggiare nell’anima degli uomini, in quelle contraddizioni che spaccano la nostra società ma che sono opportunità, risorse, differenze da capire anziché combattere.

Dopo lo “storico” FDA – Bocca di rosa e altre storie, Bruno Maria Ferraro e Gigi Venegoni (chitarrista e storica anima degli Arti&Mestieri) portano in scena un percorso di racconti e canzoni che parte dalle radici piemontesi di Fabrizio De André per avventurarsi nei “suoi” luoghi che diventano anche spazi della memoria e dell’anima. Vicino ad Asti, a Revignano, c’è ancora la “Cascina dell’Orto” dove il piccolo Fabrizio stava con i nonni in tempo di guerra. Di lì nasce una fortissima attrazione per la campagna e il mondo contadino che lo porterà, ormai adulto, in Sardegna a realizzare il sogno dell’agriturismo. E poi ancora altri luoghi, Genova, il mediterraneo fino ad arrivare al “non-luogo”, al mondo nomade che rappresenta l’utopia.

Sono passati più di vent’anni da quel giorno di gennaio che portò con sé la notizia della scomparsa di Fabrizio De Andrè. E ci sono tante ragione per le quali il suo “mito” è cresciuto da allora di anno in anno. La sua poesia acquista bellezza con il tempo, le sue canzoni, le sue visioni, i suoi ragionamenti sono attualissimi. E le sue storie, i suoi personaggi oggi sono più che mai vivi e presenti intorno a noi.

“Mitizzare le persone che non ci sono più è quanto di più inutile e sciocco – racconta Bruno Maria Ferraro che in questi anni ha attraversato più volte il repertorio dell’artista genovese – Ma se c’è una cosa che va riconosciuta a Fabrizio è quella di aver parlato e cantato pezzi della nostra società che collochiamo ai margini. La Genova dell’angiporto, il mondo delle prostitute, le spose bambine degli zingari di Khorakhané, il piccolo mondo di Pasquale Cafiero. Ecco, è come se lui fosse riuscito ad avvicinarli a noi, e noi, guardandoli riusciamo a vedere che dentro quei mondi, dentro quei recinti, ci sono persone.”

Genova. Il mare. I suoni del mediterraneo. Il porto. E poi la Sardegna andando fino al cuore di quella terra, il sogno dell’agriturismo e la malattia del sequestro. E ancora, il Piemonte, terra di cascine abitate nell’infanzia.. E poi ancora più lontano, fino a giungere al “non luogo” di Khorakhanè, in un futuro che è ancora speranza, sarà guarigione.

Ripercorrere i “luoghi” di De Andrè significa viaggiare nell’anima degli uomini, in quelle contraddizioni che spaccano la nostra società ma che sono opportunità, risorse, differenze da capire anziché combattere.

Bruno Maria Ferraro accompagna lo spettatore con passo lieve ma sicuro in un viaggio fatto di suggestioni e di pensieri, cercando quel sottile filo rosso che collega canzoni straordinarie alle analisi e sensazioni che le hanno generate. Dà voce ad un amico discreto che ha accompagnato la crescita umana e sociale di tante generazioni e che ci ha lasciato canzoni, versi e pensieri che sono una vera e propria “goccia di plendore”.

E mentre il racconto si dipana nascono i contrappunti musicali dalla chitarra magica di Gigi Venegoni. E nascono immagini che richiamano ricordi, colori, ambienti da cui è bello lasciarsi cullare. Questo è semplicemente HO VISTO NINA VOLARE: un racconto teatrale che attraversa il mondo di Fabrizio De Andrè. Un volo fatto di immagini, canzoni, suggestioni e … da quelle parole rimaste tra carte, libri e quaderni, raccolte con passione e cura da Guido Harari che ora rivivono in questo delicato spettacolo.

Con

Gigi Venegoni e Bruno Maria Ferraro

Produzione

Tangram Teatro Torino per MiTo Festival Internazionale e con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Voce

Bruno Maria Ferraro

Chitarra

Bruno Maria Ferraro e Gigi Venegoni

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