Margherita Hack
Una stella infinita
Uno spettacolo scritto e diretto da Ivana Ferri che è un divertito e commosso omaggio ad una grande donna e a una grande scienziata.
Nella sua lunga vita Margherita Hack ha riempito auditorium e teatri, diretto un osservatorio, difeso la libertà della scienza, la laicita’ dello stato e combattuto per la parità dei diritti. Ha saputo coniugare un’importante carriera scientifica nell’astronomia e la passione per la divulgazione affascinando e divertendo milioni di italiani dal vivo o in tv. Toscana doc e atea convinta, Margherita Hack ‘amica delle stelle’ come si era essa stessa definita in una sorta di autobiografia pubblicata nel 1998 ha trascorso buona parte della sua vita a Trieste. Qui ha diretto per oltre 20 anni l’Osservatorio astronomico, portandolo a un livello di rilievo internazionale, ed ha insegnato nell’università dal 1964 al 1992. Nota al grande pubblico soprattutto per le due doti di divulgatrice, nel mondo della ricerca ha occupato una posizione di primo piano fin dall’inizio della sua lunga carriera. Celebri anche le sue battute taglienti ed i suoi modi schietti, conditi dal forte accento toscano che non ha mai abbandonato, così come la sua grande gentilezza. Questo spettacolo è un omaggio e un divertito ricordo della sua originalità e simpatia.
LA REPUBBLICA 22.08.2015 Curino: “In scena con Margherita, grande scienziata dalla luce umana” Estratto dall’intervista rilasciata da Laura Curino a Maura Sesia di Repubblica il 22 agosto 2019.
È SEMPRE una questione di cielo. Dai santi ad una scienziata, il passo non è poi così lungo. L’attrice piemontese Laura Curino ha appena accantonato la bella pièce “Santa Impresa”, un arazzo delle biografie straordinarie di sei “santi sociali”, da Don Bosco a Giulia di Barolo, ma non ha smesso di occuparsi di immensità, perché il prossimo appuntamento con il palcoscenico è “Margherita Hack, una stella infinita”.
Laura, tra i santi sociali e Margherita Hack c’è un collegamento?
“Perché no? La genesi di questa pièce è particolare, quando mi fu proposta ero molto impegnata e convinta di non trovare il tempo”.
E poi?
“Poi il copione che Ivana Ferri, autrice e regista, aveva tratto dalle memorie di Hack, aveva una tale grazia che ho accettato. È un personaggio scientificamente grande, ma altrettanto umanamente luminoso, e il testo è pregno di vita, infatti mi è congeniale parlarne al presente”.
Qual è l’esemplarità di questa figura?
“Ha dimostrato di come una persona volitiva, anche in tempi e modi difficili, riesce a realizzare il proprio sogno. Ricordiamoci che era nata nel 1922”.
Hack era un’ottima divulgatrice: come fa una narratrice provetta a raccontarla?
“È più facile perché ci si comprende. Il suo linguaggio era gradevole ed aveva l’idea del pubblico; non c’è psicologia nel copione, sono fatti che si susseguono, o pensieri di una persona che teneva in considerazione la platea”.
L’ha mai vista dal vivo?
“L’ho sfiorata a Trento, ma se l’intercettavo in televisione mi inchiodava: era sempre sorridente e mai condiscendente. Gradivo molto questo aspetto del suo carattere”.
Un altro spettacolo su una donna, diretto da una donna, con lei protagonista.
“È che nessuno si stupisce se sono uomini a parlare di uomini tra uomini” Ci racconta la sua relazione con la regista Ivana Ferri? “Ivana è, come Margherita Hack, una persona ruvida, complessa, però mi sono sempre trovata molto bene con lei e con loro del Tangram, un po’ perché c’è aria di compagnia, un po’ perché Ivana è chiara e schietta e, se ti propone una cosa, è quella. Ivana, come tutti noi teatranti, lavora eroicamente, ma non di malumore. È importante”.
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Con
Laura Curino
Regia
Ivana Ferri
Musiche
Gianluca Misiti – Lucio Dalla
Ricerca e montaggio immagini
Gianni De Matteis
Disegni
Grazia Nidasio
Direzione tecnica
Massimiliano Bressan
Organizzazione
Mary Rinaldi
Segreteria di produzione
Vittoria Lombardi
Collaborazione tecnica
Bruno Perreira
Produzione
Tangram Teatro Torino con il sostegno di Mibact e Regione Piemonte